La guida di Roberta - (1) da Casa al Colosseo

Roberta
La guida di Roberta - (1) da Casa al Colosseo

Passeggiata da casa al Colosseo!!! (Italiano + english)

*** punto di inizio del percorso descritto della guida (3) da Castel Sant'Angelo al museo Borghese Percorrere tutta via della conciliazione fino ad arrivare a Castel sant’Angelo e lungo Tevere. Dal castello attraversare ponte sant’Angelo (godete di uno dei più bei punti panoramici di Roma!) e continuare dritto; attraversare lo slargo Tassoni e proseguire su via dei Banchi Vecchi e via del Pellegrino; caratteristiche botteghe , negozietti e trattorie vi conquisteranno con la loro originalità! Tutto ha inizio nel 135 d.C. quando l'imperatore Adriano chiede all'architetto Demetriano di costruire un mausoleo funebre per sé e i suoi familiari, ispirandosi al modello del mausoleo di Augusto, ma con dimensioni gigantesche. I lavori durarono diversi anni e furono ultimati da Antonino Pio nel 139. Venne costruito di fronte al Campo Marzio, al quale fu unito da un ponte appositamente costruito, il Ponte Elio. Il mausoleo era composto da una base cubica, rivestita in marmo lunense, avente un fregio decorativo a teste di buoi (Bucrani) e lesene angolari. Nel fregio prospiciente il fiume si leggevano i nomi degli imperatori sepolti all'interno. Sempre su questo lato si presentava l'arco d'ingresso intitolato ad Adriano; il dromos (passaggio d'accesso) era interamente rivestito di marmo giallo antico. Al di sopra del cubo di base era posato un tamburo realizzato in peperino e in opera cementizia (opus caementicium) tutto rivestito di travertino e lesene scanalate. Al di sopra di esso sorgeva un tumulo di terra alberato circondato da statue marmoree, che ornavano il perimetro del monumento; di esse si conservano dei frammenti rinvenuti in loco. La statua rinvenuta più integra è il famoso Fauno Barberini. Il tumulo era infine sormontato da una quadriga in bronzo guidata dall'imperatore Adriano, raffigurato come il sole posto su un alto basamento o, secondo altri, su una tholos circolare. Attorno al mausoleo correva un muro di cinta con cancellata in bronzo decorata da pavoni di bronzo dorato, due dei quali sono conservati al Vaticano. Castel Sant'Angelo foto aerea 1938 All'interno, pozzi di luce illuminavano la rampa elicoidale in laterizio rivestita in marmo che con una lenta salita collegava l'ingresso o dromos alla cella funeraria, posta al centro del tumulo. Quest'ultima, quadrata e interamente rivestita di marmi policromi, era sormontata da altre due sale, forse anch'esse utilizzate come celle sepolcrali. Il Mausoleo ospitò i resti dell'imperatore Adriano e di sua moglie Vibia Sabina, dell'imperatore Antonino Pio, di sua moglie Faustina maggiore e di tre dei loro figli, di Lucio Elio Cesare, di Commodo, dell'imperatore Marco Aurelio e di altri tre dei suoi figli, dell'imperatore Settimio Severo, di sua moglie Giulia Domna e dei loro figli e imperatori Geta e Caracalla.[1] Il mausoleo perse in parte la sua funzione quando fu collegato alle Mura Aureliane, diventando parte del sistema difensivo cittadino. ------ English ---- *** starting point of the route described in the guide (3) from Castel Sant'Angelo to the Borghese museum Go all the way down via della Conciliazione until you reach Castel Sant'Angelo and along the Tiber. From the castle, cross Ponte Sant'Angelo (enjoy one of the most beautiful viewpoints in Rome!) And continue straight; cross the Tassoni clearing and continue on via dei Banchi Vecchi and via del Pellegrino; characteristic shops, small shops and trattorias will win you over with their originality! It all began in 135 AD. when the emperor Hadrian asked the architect Demetriano to build a funeral mausoleum for himself and his family, inspired by the model of the mausoleum of Augustus, but with gigantic dimensions. The works lasted several years and were completed by Antonino Pio in 139. It was built in front of the Campo Marzio, to which it was joined by a specially built bridge, the Elio Bridge. The mausoleum was composed of a cubic base, covered in Lunense marble, with a decorative frieze with ox heads (Bucrani) and corner pilasters. The names of the emperors buried inside could be read in the frieze facing the river. Also on this side was the entrance arch dedicated to Hadrian; the dromos (access passage) was entirely covered with ancient yellow marble. Above the base cube there was a tambour made of peperino and cementitious work (opus caementicium) all covered with travertine and grooved pilasters. Above it rose a mound of earth lined with trees surrounded by marble statues, which adorned the perimeter of the monument; of them there are still fragments found on site. The most intact statue found is the famous Barberini Faun. The mound was finally surmounted by a bronze quadriga led by the emperor Hadrian, depicted as the sun placed on a high base or, according to others, on a circular tholos. Around the mausoleum ran a wall with a bronze gate decorated with gilt bronze peacocks, two of which are kept in the Vatican. Castel Sant'Angelo aerial photo 1938 Inside, wells of light illuminated the helical brick ramp covered in marble which, with a slow ascent, connected the entrance or dromos to the funerary cell, located in the center of the mound. The latter, square and entirely covered with polychrome marble, was surmounted by two other rooms, perhaps also used as burial cells. The Mausoleum housed the remains of Emperor Hadrian and his wife Vibia Sabina, Emperor Antoninus Pius, his wife Faustina elder and three of their children, Lucio Elio Cesare, Commodus, Emperor Marcus Aurelius and others three of his sons, Emperor Septimius Severus, his wife Julia Domna and their sons and emperors Geta and Caracalla. [1] The mausoleum partially lost its function when it was connected to the Aurelian Walls, becoming part of the city's defensive system.
1219 persone del luogo consigliano
Castel Sant'Angelo
50 Lungotevere Castello
1219 persone del luogo consigliano
*** punto di inizio del percorso descritto della guida (3) da Castel Sant'Angelo al museo Borghese Percorrere tutta via della conciliazione fino ad arrivare a Castel sant’Angelo e lungo Tevere. Dal castello attraversare ponte sant’Angelo (godete di uno dei più bei punti panoramici di Roma!) e continuare dritto; attraversare lo slargo Tassoni e proseguire su via dei Banchi Vecchi e via del Pellegrino; caratteristiche botteghe , negozietti e trattorie vi conquisteranno con la loro originalità! Tutto ha inizio nel 135 d.C. quando l'imperatore Adriano chiede all'architetto Demetriano di costruire un mausoleo funebre per sé e i suoi familiari, ispirandosi al modello del mausoleo di Augusto, ma con dimensioni gigantesche. I lavori durarono diversi anni e furono ultimati da Antonino Pio nel 139. Venne costruito di fronte al Campo Marzio, al quale fu unito da un ponte appositamente costruito, il Ponte Elio. Il mausoleo era composto da una base cubica, rivestita in marmo lunense, avente un fregio decorativo a teste di buoi (Bucrani) e lesene angolari. Nel fregio prospiciente il fiume si leggevano i nomi degli imperatori sepolti all'interno. Sempre su questo lato si presentava l'arco d'ingresso intitolato ad Adriano; il dromos (passaggio d'accesso) era interamente rivestito di marmo giallo antico. Al di sopra del cubo di base era posato un tamburo realizzato in peperino e in opera cementizia (opus caementicium) tutto rivestito di travertino e lesene scanalate. Al di sopra di esso sorgeva un tumulo di terra alberato circondato da statue marmoree, che ornavano il perimetro del monumento; di esse si conservano dei frammenti rinvenuti in loco. La statua rinvenuta più integra è il famoso Fauno Barberini. Il tumulo era infine sormontato da una quadriga in bronzo guidata dall'imperatore Adriano, raffigurato come il sole posto su un alto basamento o, secondo altri, su una tholos circolare. Attorno al mausoleo correva un muro di cinta con cancellata in bronzo decorata da pavoni di bronzo dorato, due dei quali sono conservati al Vaticano. Castel Sant'Angelo foto aerea 1938 All'interno, pozzi di luce illuminavano la rampa elicoidale in laterizio rivestita in marmo che con una lenta salita collegava l'ingresso o dromos alla cella funeraria, posta al centro del tumulo. Quest'ultima, quadrata e interamente rivestita di marmi policromi, era sormontata da altre due sale, forse anch'esse utilizzate come celle sepolcrali. Il Mausoleo ospitò i resti dell'imperatore Adriano e di sua moglie Vibia Sabina, dell'imperatore Antonino Pio, di sua moglie Faustina maggiore e di tre dei loro figli, di Lucio Elio Cesare, di Commodo, dell'imperatore Marco Aurelio e di altri tre dei suoi figli, dell'imperatore Settimio Severo, di sua moglie Giulia Domna e dei loro figli e imperatori Geta e Caracalla.[1] Il mausoleo perse in parte la sua funzione quando fu collegato alle Mura Aureliane, diventando parte del sistema difensivo cittadino. ------ English ---- *** starting point of the route described in the guide (3) from Castel Sant'Angelo to the Borghese museum Go all the way down via della Conciliazione until you reach Castel Sant'Angelo and along the Tiber. From the castle, cross Ponte Sant'Angelo (enjoy one of the most beautiful viewpoints in Rome!) And continue straight; cross the Tassoni clearing and continue on via dei Banchi Vecchi and via del Pellegrino; characteristic shops, small shops and trattorias will win you over with their originality! It all began in 135 AD. when the emperor Hadrian asked the architect Demetriano to build a funeral mausoleum for himself and his family, inspired by the model of the mausoleum of Augustus, but with gigantic dimensions. The works lasted several years and were completed by Antonino Pio in 139. It was built in front of the Campo Marzio, to which it was joined by a specially built bridge, the Elio Bridge. The mausoleum was composed of a cubic base, covered in Lunense marble, with a decorative frieze with ox heads (Bucrani) and corner pilasters. The names of the emperors buried inside could be read in the frieze facing the river. Also on this side was the entrance arch dedicated to Hadrian; the dromos (access passage) was entirely covered with ancient yellow marble. Above the base cube there was a tambour made of peperino and cementitious work (opus caementicium) all covered with travertine and grooved pilasters. Above it rose a mound of earth lined with trees surrounded by marble statues, which adorned the perimeter of the monument; of them there are still fragments found on site. The most intact statue found is the famous Barberini Faun. The mound was finally surmounted by a bronze quadriga led by the emperor Hadrian, depicted as the sun placed on a high base or, according to others, on a circular tholos. Around the mausoleum ran a wall with a bronze gate decorated with gilt bronze peacocks, two of which are kept in the Vatican. Castel Sant'Angelo aerial photo 1938 Inside, wells of light illuminated the helical brick ramp covered in marble which, with a slow ascent, connected the entrance or dromos to the funerary cell, located in the center of the mound. The latter, square and entirely covered with polychrome marble, was surmounted by two other rooms, perhaps also used as burial cells. The Mausoleum housed the remains of Emperor Hadrian and his wife Vibia Sabina, Emperor Antoninus Pius, his wife Faustina elder and three of their children, Lucio Elio Cesare, Commodus, Emperor Marcus Aurelius and others three of his sons, Emperor Septimius Severus, his wife Julia Domna and their sons and emperors Geta and Caracalla. [1] The mausoleum partially lost its function when it was connected to the Aurelian Walls, becoming part of the city's defensive system.
Arriverete a piazza Campo de’ Fiori; proseguendo per via dei Giubbonari arriverete ad un giardino. Campo de' Fiori deve il suo nome alle margherite, ai papaveri, ai "nontiscordardimé", ai fiori di prato, insomma, che un tempo ornavano la piazza, chiusa da un lato da una fila di palazzetti appartenenti alla famiglia Orsini e dall'altro digradante verso il Tevere. Quando nel 1478 il mercato del Campidoglio, in piazza del Mercato, venne spostato a piazza Navona, investendo, così, tutta la zona circostante, Campo de' Fiori compresa, questa divenne un importante centro di affari. Vi sorsero numerosi alberghi, osterie e locande dai nome più disparati, "della Nave", "della Luna", "dell'Angelo", "della Scala" ed il più celebre di tutti, la "Locanda della Vacca", situato ai numeri 11-14 del vicino vicolo del Gallo e gestito, nel secondo decennio del Cinquecento, da Vannozza Cattanei, l'amante di papa Alessandro VI Borgia e madre di Lucrezia, Cesare, Juan e Josè, tutti partoriti in questo palazzetto, sul quale si vede ancora lo stemma gentilizio di Vannozza (nella foto 1). Campo de' Fiori deve il suo nome alle margherite, ai papaveri, ai "nontiscordardimé", ai fiori di prato, insomma, che un tempo ornavano la piazza, chiusa da un lato da una fila di palazzetti appartenenti alla famiglia Orsini e dall'altro digradante verso il Tevere. Quando nel 1478 il mercato del Campidoglio, in piazza del Mercato, venne spostato a piazza Navona, investendo, così, tutta la zona circostante, Campo de' Fiori compresa, questa divenne un importante centro di affari. Vi sorsero numerosi alberghi, osterie e locande dai nome più disparati, "della Nave", "della Luna", "dell'Angelo", "della Scala" ed il più celebre di tutti, la "Locanda della Vacca", situato ai numeri 11-14 del vicino vicolo del Gallo e gestito, nel secondo decennio del Cinquecento, da Vannozza Cattanei, l'amante di papa Alessandro VI Borgia e madre di Lucrezia, Cesare, Juan e Josè, tutti partoriti in questo palazzetto, sul quale si vede ancora lo stemma gentilizio di Vannozza . Al centro della piazza si erge la statua del filosofo Giordano Bruno (nella foto 2), messo al rogo per eresia il 17 febbraio del 1600 proprio in questo punto: il 9 giugno 1889, la statua, opera di Ettore Ferrari, venne inaugurata alla presenza del Sindaco di Roma Alessandro Guiccioli nel tripudio di tutti i professanti il "libero pensiero". Naturalmente non fu semplice collocare la statua del simbolo anticlericale in un ambiente clericale (non solo il Vaticano ma anche la Giunta Capitolina, a maggioranza clericale, si opposero): basti pensare che il Comitato universitario romano propose nel 1876 l'erezione della statua con i fondi raccolti tramite una sottoscrizione internazionale. La situazione si sbloccò soltanto nel 1888, con l'elezione di un nuovo Consiglio Comunale, e così l'anno dopo, il 9 giugno 1889, come sopra menzionato, il monumento venne inaugurato, ma i dissidi non terminarono se nell'allocuzione del 30 giugno dello stesso anno papa Leone XIII definì il fatto come simbolo "di lotta ad oltranza contro la religione Cattolica". Ai lati del monumento bronzeo si possono notare otto medaglioni con effigi di eretici famosi, pannelli con scene di vita del protagonista e la significativa scritta di Giovanni Bovio: "A Bruno il secolo da lui divinato, qui dove il rogo arse". Va ricordato che nel medesimo punto ove oggi si erge la statua dedicata a Giordano Bruno vi era posta, in passato, una fontana, decorata da delfini bronzei, costituita da una tazza ovale di marmo bianco e chiusa da un coperchio ricurvo, con al centro una palla, somigliantissima ad una zuppiera, tanto che fu battezzata "la Terrina". Sul coperchio vi è una strana iscrizione: "Ama Dio e non fallire, fa del bene e lascia dire", con la data MDCXXII (1622), probabilmente ispirata ai condannati al patibolo, che permanentemente sorgeva vicino alla fontana. ------ English ---- You will arrive at Piazza Campo de 'Fiori; continuing along via dei Giubbonari you will come to a garden. Campo de 'Fiori owes its name to the daisies, poppies, "forget-me-nots", the meadow flowers that once adorned the square, closed on one side by a row of buildings belonging to the Orsini family and on the other sloping down towards the Tiber. When in 1478 the Campidoglio market, in Piazza del Mercato, was moved to Piazza Navona, thus investing the whole surrounding area, including Campo de 'Fiori, this became an important business center. There arose numerous hotels, inns and inns with the most disparate names, "della Nave", "della Luna", "dell'Angelo", "della Scala" and the most famous of all, the "Locanda della Vacca", located at numbers 11-14 of the nearby vicolo del Gallo and managed, in the second decade of the sixteenth century, by Vannozza Cattanei, the lover of Pope Alexander VI Borgia and mother of Lucrezia, Cesare, Juan and Josè, all born in this building, on which we see still the noble coat of arms of Vannozza (in photo 1). Campo de 'Fiori owes its name to the daisies, poppies, "forget-me-nots", the meadow flowers that once adorned the square, closed on one side by a row of buildings belonging to the Orsini family and on the other sloping down towards the Tiber. When in 1478 the Campidoglio market, in Piazza del Mercato, was moved to Piazza Navona, thus investing the whole surrounding area, including Campo de 'Fiori, this became an important business center. There arose numerous hotels, inns and inns with the most disparate names, "della Nave", "della Luna", "dell'Angelo", "della Scala" and the most famous of all, the "Locanda della Vacca", located at numbers 11-14 of the nearby vicolo del Gallo and managed, in the second decade of the sixteenth century, by Vannozza Cattanei, the lover of Pope Alexander VI Borgia and mother of Lucrezia, Cesare, Juan and Josè, all born in this building, on which we see still the noble coat of arms of Vanno In the center of the square stands the statue of the philosopher Giordano Bruno (in photo 2), burned at the stake for heresy on February 17, 1600 precisely at this point: on June 9, 1889, the statue, the work of Ettore Ferrari, was inaugurated in the presence by the Mayor of Rome Alessandro Guiccioli in the jubilation of all professors of "free thought". Of course, it was not easy to place the statue of the anticlerical symbol in a clerical environment (not only the Vatican but also the Capitoline Council, with a clerical majority, opposed it): just think that the Roman University Committee proposed in 1876 the erection of the statue with the funds raised through an international subscription. The situation was unlocked only in 1888, with the election of a new Municipal Council, and so the following year, on 9 June 1889, as mentioned above, the monument was inaugurated, but the disagreements did not end if in the allocation of 30 June of the same year Pope Leo XIII defined the event as a symbol of "the fight to the bitter end against the Catholic religion". On the sides of the bronze monument you can see eight medallions with effigies of famous heretics, panels with scenes from the life of the protagonist and the significant writing by Giovanni Bovio: "To Bruno the century he divined, here where the stake burned". It should be remembered that in the same spot where the statue dedicated to Giordano Bruno stands today there was, in the past, a fountain, decorated with bronze dolphins, consisting of an oval cup of white marble and closed by a curved lid, with a central ball, very similar to a tureen, so much so that it was baptized "the Terrine". On the lid there is a strange inscription: "Love God and do not fail, do good and let it be said", with the date MDCXXII (1622), probably inspired by those condemned to the gallows, which permanently stood near the fountain.
383 persone del luogo consigliano
Piazza Campo de' Fiori
Campo de' Fiori
383 persone del luogo consigliano
Arriverete a piazza Campo de’ Fiori; proseguendo per via dei Giubbonari arriverete ad un giardino. Campo de' Fiori deve il suo nome alle margherite, ai papaveri, ai "nontiscordardimé", ai fiori di prato, insomma, che un tempo ornavano la piazza, chiusa da un lato da una fila di palazzetti appartenenti alla famiglia Orsini e dall'altro digradante verso il Tevere. Quando nel 1478 il mercato del Campidoglio, in piazza del Mercato, venne spostato a piazza Navona, investendo, così, tutta la zona circostante, Campo de' Fiori compresa, questa divenne un importante centro di affari. Vi sorsero numerosi alberghi, osterie e locande dai nome più disparati, "della Nave", "della Luna", "dell'Angelo", "della Scala" ed il più celebre di tutti, la "Locanda della Vacca", situato ai numeri 11-14 del vicino vicolo del Gallo e gestito, nel secondo decennio del Cinquecento, da Vannozza Cattanei, l'amante di papa Alessandro VI Borgia e madre di Lucrezia, Cesare, Juan e Josè, tutti partoriti in questo palazzetto, sul quale si vede ancora lo stemma gentilizio di Vannozza (nella foto 1). Campo de' Fiori deve il suo nome alle margherite, ai papaveri, ai "nontiscordardimé", ai fiori di prato, insomma, che un tempo ornavano la piazza, chiusa da un lato da una fila di palazzetti appartenenti alla famiglia Orsini e dall'altro digradante verso il Tevere. Quando nel 1478 il mercato del Campidoglio, in piazza del Mercato, venne spostato a piazza Navona, investendo, così, tutta la zona circostante, Campo de' Fiori compresa, questa divenne un importante centro di affari. Vi sorsero numerosi alberghi, osterie e locande dai nome più disparati, "della Nave", "della Luna", "dell'Angelo", "della Scala" ed il più celebre di tutti, la "Locanda della Vacca", situato ai numeri 11-14 del vicino vicolo del Gallo e gestito, nel secondo decennio del Cinquecento, da Vannozza Cattanei, l'amante di papa Alessandro VI Borgia e madre di Lucrezia, Cesare, Juan e Josè, tutti partoriti in questo palazzetto, sul quale si vede ancora lo stemma gentilizio di Vannozza . Al centro della piazza si erge la statua del filosofo Giordano Bruno (nella foto 2), messo al rogo per eresia il 17 febbraio del 1600 proprio in questo punto: il 9 giugno 1889, la statua, opera di Ettore Ferrari, venne inaugurata alla presenza del Sindaco di Roma Alessandro Guiccioli nel tripudio di tutti i professanti il "libero pensiero". Naturalmente non fu semplice collocare la statua del simbolo anticlericale in un ambiente clericale (non solo il Vaticano ma anche la Giunta Capitolina, a maggioranza clericale, si opposero): basti pensare che il Comitato universitario romano propose nel 1876 l'erezione della statua con i fondi raccolti tramite una sottoscrizione internazionale. La situazione si sbloccò soltanto nel 1888, con l'elezione di un nuovo Consiglio Comunale, e così l'anno dopo, il 9 giugno 1889, come sopra menzionato, il monumento venne inaugurato, ma i dissidi non terminarono se nell'allocuzione del 30 giugno dello stesso anno papa Leone XIII definì il fatto come simbolo "di lotta ad oltranza contro la religione Cattolica". Ai lati del monumento bronzeo si possono notare otto medaglioni con effigi di eretici famosi, pannelli con scene di vita del protagonista e la significativa scritta di Giovanni Bovio: "A Bruno il secolo da lui divinato, qui dove il rogo arse". Va ricordato che nel medesimo punto ove oggi si erge la statua dedicata a Giordano Bruno vi era posta, in passato, una fontana, decorata da delfini bronzei, costituita da una tazza ovale di marmo bianco e chiusa da un coperchio ricurvo, con al centro una palla, somigliantissima ad una zuppiera, tanto che fu battezzata "la Terrina". Sul coperchio vi è una strana iscrizione: "Ama Dio e non fallire, fa del bene e lascia dire", con la data MDCXXII (1622), probabilmente ispirata ai condannati al patibolo, che permanentemente sorgeva vicino alla fontana. ------ English ---- You will arrive at Piazza Campo de 'Fiori; continuing along via dei Giubbonari you will come to a garden. Campo de 'Fiori owes its name to the daisies, poppies, "forget-me-nots", the meadow flowers that once adorned the square, closed on one side by a row of buildings belonging to the Orsini family and on the other sloping down towards the Tiber. When in 1478 the Campidoglio market, in Piazza del Mercato, was moved to Piazza Navona, thus investing the whole surrounding area, including Campo de 'Fiori, this became an important business center. There arose numerous hotels, inns and inns with the most disparate names, "della Nave", "della Luna", "dell'Angelo", "della Scala" and the most famous of all, the "Locanda della Vacca", located at numbers 11-14 of the nearby vicolo del Gallo and managed, in the second decade of the sixteenth century, by Vannozza Cattanei, the lover of Pope Alexander VI Borgia and mother of Lucrezia, Cesare, Juan and Josè, all born in this building, on which we see still the noble coat of arms of Vannozza (in photo 1). Campo de 'Fiori owes its name to the daisies, poppies, "forget-me-nots", the meadow flowers that once adorned the square, closed on one side by a row of buildings belonging to the Orsini family and on the other sloping down towards the Tiber. When in 1478 the Campidoglio market, in Piazza del Mercato, was moved to Piazza Navona, thus investing the whole surrounding area, including Campo de 'Fiori, this became an important business center. There arose numerous hotels, inns and inns with the most disparate names, "della Nave", "della Luna", "dell'Angelo", "della Scala" and the most famous of all, the "Locanda della Vacca", located at numbers 11-14 of the nearby vicolo del Gallo and managed, in the second decade of the sixteenth century, by Vannozza Cattanei, the lover of Pope Alexander VI Borgia and mother of Lucrezia, Cesare, Juan and Josè, all born in this building, on which we see still the noble coat of arms of Vanno In the center of the square stands the statue of the philosopher Giordano Bruno (in photo 2), burned at the stake for heresy on February 17, 1600 precisely at this point: on June 9, 1889, the statue, the work of Ettore Ferrari, was inaugurated in the presence by the Mayor of Rome Alessandro Guiccioli in the jubilation of all professors of "free thought". Of course, it was not easy to place the statue of the anticlerical symbol in a clerical environment (not only the Vatican but also the Capitoline Council, with a clerical majority, opposed it): just think that the Roman University Committee proposed in 1876 the erection of the statue with the funds raised through an international subscription. The situation was unlocked only in 1888, with the election of a new Municipal Council, and so the following year, on 9 June 1889, as mentioned above, the monument was inaugurated, but the disagreements did not end if in the allocation of 30 June of the same year Pope Leo XIII defined the event as a symbol of "the fight to the bitter end against the Catholic religion". On the sides of the bronze monument you can see eight medallions with effigies of famous heretics, panels with scenes from the life of the protagonist and the significant writing by Giovanni Bovio: "To Bruno the century he divined, here where the stake burned". It should be remembered that in the same spot where the statue dedicated to Giordano Bruno stands today there was, in the past, a fountain, decorated with bronze dolphins, consisting of an oval cup of white marble and closed by a curved lid, with a central ball, very similar to a tureen, so much so that it was baptized "the Terrine". On the lid there is a strange inscription: "Love God and do not fail, do good and let it be said", with the date MDCXXII (1622), probably inspired by those condemned to the gallows, which permanently stood near the fountain.
Attraversate via Arenula e percorrendo via dei Falegnami arriverete a piazza Mattei (dove si trova la fontana delle tartarughe). La bellissima fontana delle Tartarughe e la sua storia ebbe inizio nel 1570, quando la Congregazione delle Fonti divulgò l'elenco delle nuove 18 fontane alimentate dall'Acqua Vergine e progettate dall'architetto Jacopo Della Porta: piazza Mattei non era inclusa. Ma il 28 giugno 1581 un documento redatto dai "Diputati sopra le fontane" dava comunicazione della costruzione di una fontana nella piazza Mattei ad opera di Taddeo Landini. Questa decisione si spiega sia con la deviazione delle condutture dell'Acqua Vergine fino alla "piazza delli Matthei" sia con la pressione del nobile Muzio Mattei sulle autorità capitoline, il quale offrì anche di pavimentare a sue spese la piazzetta esistente davanti ai suoi palazzi e di assicurarne la vigilanza e la pulizia. Molto probabilmente ci dovette essere un intervento finanziario diretto dello stesso Mattei se la fontana risultò di una foggia più ricca e con una maggiore prevalenza scultorea nei confronti delle altre fontane del Della Porta, spesso semplici supporti architettonici che si limitavano a far sgorgare pittorescamente l'acqua ed a raccoglierla in un bacile. La fontana delle Tartarughe fu costruita tra il 1581 ed il 1584 dal fiorentino Taddeo Landini su disegno di Jacopo Della Porta. Il progetto originario prevedeva che i quattro efebi, progettati in marmo ma realizzati poi in bronzo dal Landini, che si ergono da quattro conchiglie di marmo africano e che poggiano il piede su altrettanti delfini di bronzo, avrebbero dovuto sospingere altrettanti delfini nel catino superiore di bigio africano: queste sculture non furono mai poste in opera in questa fontana perché andarono ad ornare la "fontana della Terrina", allora situata in Campo de' Fiori ma che oggi si trova in piazza della Chiesa Nuova. Le bronzee tartarughe sospinte verso il bordo del catino, nel quale si raccoglie l'acqua dello zampillo che ricade poi nella vasca sottostante, vennero aggiunte solamente nel 1658 dal Bernini, durante i lavori di restauro voluti da papa Alessandro VII. Le tartarughe hanno avuto, nei secoli, un carattere piuttosto "vagabondo", poiché varie volte sono scomparse dalla loro sede ma, fortunatamente, sempre ritrovate: nel 1906, nel 1944, quando toccò ad uno "stracciarolo" (straccivendolo) ritrovarle e consegnarle in Comune, e nel 1981: quelle che vediamo oggi sono soltanto copie mentre quelle originali sono situate nei Musei Capitolini. ------ English ---- Cross via Arenula and along via dei Falegnami you will arrive at piazza Mattei (where the turtle fountain is located). the beautiful fountain of the Turtles and its history began in 1570, when the Congregation of the Sources disclosed the list of the new 18 fountains fed by the Aqua Vergine and designed by the architect Jacopo Della Porta: Piazza Mattei was not included. But on June 28, 1581 a document drawn up by the "Diputati sopra le fontane" gave notice of the construction of a fountain in Piazza Mattei by Taddeo Landini. This decision is explained both by the diversion of the Acqua Vergine pipelines to the "piazza delli Matthei" and by the pressure of the noble Muzio Mattei on the Capitoline authorities, who also offered to pave the existing square in front of his palaces and to ensure its vigilance and cleanliness. Most likely there must have been a direct financial intervention by Mattei himself if the fountain was of a richer shape and with a greater sculptural prevalence compared to the other Della Porta fountains, often simple architectural supports that limited themselves to making the water flow picturesquely. and to collect it in a basin. The Fountain of the Turtles was built between 1581 and 1584 by the Florentine Taddeo Landini based on a design by Jacopo Della Porta. The original project foresaw that the four ephebes, designed in marble but then made in bronze by Landini, which rise from four shells of African marble and which rest their foot on as many bronze dolphins, should have pushed as many dolphins into the upper basin of gray African: these sculptures were never placed in this fountain because they went to adorn the "fountain of the Terrina", then located in Campo de 'Fiori but which today is located in piazza della Chiesa Nuova. The bronze turtles pushed towards the edge of the basin, in which the water from the gush is collected and then falls into the basin below, were added only in 1658 by Bernini, during the restoration work commissioned by Pope Alexander VII. Over the centuries, turtles have had a rather "vagabond" character, since they have disappeared from their home several times but, fortunately, always found again: in 1906, in 1944, when it was the turn of a "stracciarolo" (ragman) to find them and deliver them in Municipality, and in 1981: what we see today are only copies while the original ones are located in the Capitoline Museums.
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Fontana delle Tartarughe
Piazza Mattei
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Attraversate via Arenula e percorrendo via dei Falegnami arriverete a piazza Mattei (dove si trova la fontana delle tartarughe). La bellissima fontana delle Tartarughe e la sua storia ebbe inizio nel 1570, quando la Congregazione delle Fonti divulgò l'elenco delle nuove 18 fontane alimentate dall'Acqua Vergine e progettate dall'architetto Jacopo Della Porta: piazza Mattei non era inclusa. Ma il 28 giugno 1581 un documento redatto dai "Diputati sopra le fontane" dava comunicazione della costruzione di una fontana nella piazza Mattei ad opera di Taddeo Landini. Questa decisione si spiega sia con la deviazione delle condutture dell'Acqua Vergine fino alla "piazza delli Matthei" sia con la pressione del nobile Muzio Mattei sulle autorità capitoline, il quale offrì anche di pavimentare a sue spese la piazzetta esistente davanti ai suoi palazzi e di assicurarne la vigilanza e la pulizia. Molto probabilmente ci dovette essere un intervento finanziario diretto dello stesso Mattei se la fontana risultò di una foggia più ricca e con una maggiore prevalenza scultorea nei confronti delle altre fontane del Della Porta, spesso semplici supporti architettonici che si limitavano a far sgorgare pittorescamente l'acqua ed a raccoglierla in un bacile. La fontana delle Tartarughe fu costruita tra il 1581 ed il 1584 dal fiorentino Taddeo Landini su disegno di Jacopo Della Porta. Il progetto originario prevedeva che i quattro efebi, progettati in marmo ma realizzati poi in bronzo dal Landini, che si ergono da quattro conchiglie di marmo africano e che poggiano il piede su altrettanti delfini di bronzo, avrebbero dovuto sospingere altrettanti delfini nel catino superiore di bigio africano: queste sculture non furono mai poste in opera in questa fontana perché andarono ad ornare la "fontana della Terrina", allora situata in Campo de' Fiori ma che oggi si trova in piazza della Chiesa Nuova. Le bronzee tartarughe sospinte verso il bordo del catino, nel quale si raccoglie l'acqua dello zampillo che ricade poi nella vasca sottostante, vennero aggiunte solamente nel 1658 dal Bernini, durante i lavori di restauro voluti da papa Alessandro VII. Le tartarughe hanno avuto, nei secoli, un carattere piuttosto "vagabondo", poiché varie volte sono scomparse dalla loro sede ma, fortunatamente, sempre ritrovate: nel 1906, nel 1944, quando toccò ad uno "stracciarolo" (straccivendolo) ritrovarle e consegnarle in Comune, e nel 1981: quelle che vediamo oggi sono soltanto copie mentre quelle originali sono situate nei Musei Capitolini. ------ English ---- Cross via Arenula and along via dei Falegnami you will arrive at piazza Mattei (where the turtle fountain is located). the beautiful fountain of the Turtles and its history began in 1570, when the Congregation of the Sources disclosed the list of the new 18 fountains fed by the Aqua Vergine and designed by the architect Jacopo Della Porta: Piazza Mattei was not included. But on June 28, 1581 a document drawn up by the "Diputati sopra le fontane" gave notice of the construction of a fountain in Piazza Mattei by Taddeo Landini. This decision is explained both by the diversion of the Acqua Vergine pipelines to the "piazza delli Matthei" and by the pressure of the noble Muzio Mattei on the Capitoline authorities, who also offered to pave the existing square in front of his palaces and to ensure its vigilance and cleanliness. Most likely there must have been a direct financial intervention by Mattei himself if the fountain was of a richer shape and with a greater sculptural prevalence compared to the other Della Porta fountains, often simple architectural supports that limited themselves to making the water flow picturesquely. and to collect it in a basin. The Fountain of the Turtles was built between 1581 and 1584 by the Florentine Taddeo Landini based on a design by Jacopo Della Porta. The original project foresaw that the four ephebes, designed in marble but then made in bronze by Landini, which rise from four shells of African marble and which rest their foot on as many bronze dolphins, should have pushed as many dolphins into the upper basin of gray African: these sculptures were never placed in this fountain because they went to adorn the "fountain of the Terrina", then located in Campo de 'Fiori but which today is located in piazza della Chiesa Nuova. The bronze turtles pushed towards the edge of the basin, in which the water from the gush is collected and then falls into the basin below, were added only in 1658 by Bernini, during the restoration work commissioned by Pope Alexander VII. Over the centuries, turtles have had a rather "vagabond" character, since they have disappeared from their home several times but, fortunately, always found again: in 1906, in 1944, when it was the turn of a "stracciarolo" (ragman) to find them and deliver them in Municipality, and in 1981: what we see today are only copies while the original ones are located in the Capitoline Museums.
Proseguendo per via Caetani, via dei Delfini e Via Margana proseguire per Vicolo degli Astalli ed arriverete poi a Piazza Venezia. Il toponimo della piazza deriva dal palazzo che il cardinale Pietro Barbo si fece costruire nel 1455 al posto di modeste case che ospitavano i cardinali del titolo di S.Marco: l'edificio fu donato nel 1560 da Pio IV alla Repubblica di Venezia, che ne fece sede della propria ambasciata, e per questo motivo da allora fu denominato palazzo Venezia. Il palazzo, costruito secondo i canoni architettonici di una residenza principesca, fortezza ma ancor prima sede prestigiosa ed elegante, fu ampliato nel 1467, dopo che il cardinale divenne papa con il nome di Paolo II, grazie all'intervento di vari architetti quali Giuliano da Maiano (che scolpì anche il portone che si apre sulla piazza), Mino da Fiesole, Giuliano da Sangallo e Leon Battista Alberti. A Pietro Barbo subentrò il cardinale Marco Barbo, suo nipote, di cui compare più volte stemma e scritta: "M CAR S MARCI PATRIARCA AQUIL", ovvero "Marco cardinale di S.Marco patriarca di Aquileia". L'edificio, uno dei migliori della Roma rinascimentale, fu residenza papale, poi sede dell'ambasciata di Venezia e, dopo la caduta di Napoleone che causò il passaggio di Venezia all'Austria, proprietà asburgica. Tornerà all'Italia soltanto durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1916, per divenire residenza del capo del governo fascista, Benito Mussolini: quel balcone, dal quale Paolo II si divertiva a vedere l'arrivo dei "barberi", diverrà celebre per le arringhe che il duce teneva agli italiani. ll monumento a Vittorio Emanuele II, conosciuto anche come il Vittoriano glorifica la raggiunta Unità Nazionale e fa da altare alle cerimonie dello Stato. L'edificio, ideato da Giuseppe Sacconi nel 1878, fu iniziato nel 1885 e, dopo la morte del progettista nel 1905, terminato nel 1911 da Gaetano Koch, Manfredo Manfredi e Pio Piacentini. Nel 1921 il monumento fu rimodellato in seguito alla tumulazione del Milite Ignoto (la salma di un soldato italiano sconosciuto caduto nella I Guerra Mondiale) che dette al monumento la nuova qualifica di Altare della Patria. Una scalinata conduce al primo ripiano, al centro del quale, in un'edicola, vi è la statua della Dea Roma fiancheggiata da due bassorilievi, il "Trionfo dell'Amor Patrio" ed il "Trionfo del Lavoro"; sotto la statua della Dea Roma è situata la tomba del Milite Ignoto ------ English ---- Continuing along via Caetani, via dei Delfini and Via Margana, continue along Vicolo degli Astalli and you will then arrive in Piazza Venezia. The name of the square derives from the palace that Cardinal Pietro Barbo had built in 1455 in place of modest houses that housed the cardinals of the title of San Marco: the building was donated in 1560 by Pius IV to the Republic of Venice, which it made the seat of its own embassy, and for this reason it has since been called Palazzo Venezia. The palace, built according to the architectural canons of a princely residence, fortress but even before a prestigious and elegant seat, was enlarged in 1467, after the cardinal became pope with the name of Paul II, thanks to the intervention of various architects such as Giuliano da Maiano (who also sculpted the door that opens onto the square), Mino da Fiesole, Giuliano da Sangallo and Leon Battista Alberti. Pietro Barbo was succeeded by Cardinal Marco Barbo, his nephew, whose coat of arms and inscription appears several times: "M CAR S MARCI PATRIARCA AQUIL", or "Marco cardinal of San Marco patriarch of Aquileia". The building, one of the best in Renaissance Rome, was a papal residence, then the seat of the Venetian embassy and, after the fall of Napoleon, which caused the passage of Venice to Austria, a Habsburg property. It will return to Italy only during the First World War, in 1916, to become the residence of the head of the fascist government, Benito Mussolini: that balcony, from which Paul II enjoyed seeing the arrival of the "barberi", will become famous for its harangue that the Duce cared for the Italians. The monument to Vittorio Emanuele II, also known as the Vittoriano glorifies the achieved National Unity and serves as an altar to the State ceremonies. The building, designed by Giuseppe Sacconi in 1878, was begun in 1885 and, after the designer's death in 1905, finished in 1911 by Gaetano Koch, Manfredo Manfredi and Pio Piacentini. In 1921 the monument was remodeled following the burial of the Unknown Soldier (the body of an unknown Italian soldier who fell in World War I) who gave the monument the new title of Altare della Patria. A staircase leads to the first level, in the center of which, in an aedicule, there is the statue of the Goddess Rome flanked by two bas-reliefs, the "Triumph of Love Patrio" and the "Triumph of Labor"; under the statue of the Goddess Roma is the tomb of the Unknown Soldier.
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Piazza Venezia
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Proseguendo per via Caetani, via dei Delfini e Via Margana proseguire per Vicolo degli Astalli ed arriverete poi a Piazza Venezia. Il toponimo della piazza deriva dal palazzo che il cardinale Pietro Barbo si fece costruire nel 1455 al posto di modeste case che ospitavano i cardinali del titolo di S.Marco: l'edificio fu donato nel 1560 da Pio IV alla Repubblica di Venezia, che ne fece sede della propria ambasciata, e per questo motivo da allora fu denominato palazzo Venezia. Il palazzo, costruito secondo i canoni architettonici di una residenza principesca, fortezza ma ancor prima sede prestigiosa ed elegante, fu ampliato nel 1467, dopo che il cardinale divenne papa con il nome di Paolo II, grazie all'intervento di vari architetti quali Giuliano da Maiano (che scolpì anche il portone che si apre sulla piazza), Mino da Fiesole, Giuliano da Sangallo e Leon Battista Alberti. A Pietro Barbo subentrò il cardinale Marco Barbo, suo nipote, di cui compare più volte stemma e scritta: "M CAR S MARCI PATRIARCA AQUIL", ovvero "Marco cardinale di S.Marco patriarca di Aquileia". L'edificio, uno dei migliori della Roma rinascimentale, fu residenza papale, poi sede dell'ambasciata di Venezia e, dopo la caduta di Napoleone che causò il passaggio di Venezia all'Austria, proprietà asburgica. Tornerà all'Italia soltanto durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1916, per divenire residenza del capo del governo fascista, Benito Mussolini: quel balcone, dal quale Paolo II si divertiva a vedere l'arrivo dei "barberi", diverrà celebre per le arringhe che il duce teneva agli italiani. ll monumento a Vittorio Emanuele II, conosciuto anche come il Vittoriano glorifica la raggiunta Unità Nazionale e fa da altare alle cerimonie dello Stato. L'edificio, ideato da Giuseppe Sacconi nel 1878, fu iniziato nel 1885 e, dopo la morte del progettista nel 1905, terminato nel 1911 da Gaetano Koch, Manfredo Manfredi e Pio Piacentini. Nel 1921 il monumento fu rimodellato in seguito alla tumulazione del Milite Ignoto (la salma di un soldato italiano sconosciuto caduto nella I Guerra Mondiale) che dette al monumento la nuova qualifica di Altare della Patria. Una scalinata conduce al primo ripiano, al centro del quale, in un'edicola, vi è la statua della Dea Roma fiancheggiata da due bassorilievi, il "Trionfo dell'Amor Patrio" ed il "Trionfo del Lavoro"; sotto la statua della Dea Roma è situata la tomba del Milite Ignoto ------ English ---- Continuing along via Caetani, via dei Delfini and Via Margana, continue along Vicolo degli Astalli and you will then arrive in Piazza Venezia. The name of the square derives from the palace that Cardinal Pietro Barbo had built in 1455 in place of modest houses that housed the cardinals of the title of San Marco: the building was donated in 1560 by Pius IV to the Republic of Venice, which it made the seat of its own embassy, and for this reason it has since been called Palazzo Venezia. The palace, built according to the architectural canons of a princely residence, fortress but even before a prestigious and elegant seat, was enlarged in 1467, after the cardinal became pope with the name of Paul II, thanks to the intervention of various architects such as Giuliano da Maiano (who also sculpted the door that opens onto the square), Mino da Fiesole, Giuliano da Sangallo and Leon Battista Alberti. Pietro Barbo was succeeded by Cardinal Marco Barbo, his nephew, whose coat of arms and inscription appears several times: "M CAR S MARCI PATRIARCA AQUIL", or "Marco cardinal of San Marco patriarch of Aquileia". The building, one of the best in Renaissance Rome, was a papal residence, then the seat of the Venetian embassy and, after the fall of Napoleon, which caused the passage of Venice to Austria, a Habsburg property. It will return to Italy only during the First World War, in 1916, to become the residence of the head of the fascist government, Benito Mussolini: that balcony, from which Paul II enjoyed seeing the arrival of the "barberi", will become famous for its harangue that the Duce cared for the Italians. The monument to Vittorio Emanuele II, also known as the Vittoriano glorifies the achieved National Unity and serves as an altar to the State ceremonies. The building, designed by Giuseppe Sacconi in 1878, was begun in 1885 and, after the designer's death in 1905, finished in 1911 by Gaetano Koch, Manfredo Manfredi and Pio Piacentini. In 1921 the monument was remodeled following the burial of the Unknown Soldier (the body of an unknown Italian soldier who fell in World War I) who gave the monument the new title of Altare della Patria. A staircase leads to the first level, in the center of which, in an aedicule, there is the statue of the Goddess Rome flanked by two bas-reliefs, the "Triumph of Love Patrio" and the "Triumph of Labor"; under the statue of the Goddess Roma is the tomb of the Unknown Soldier.
Costeggiando il Milite Ignoto (o macchina da scrivere come la chiamano i Romani!) si arriverà all’inizio di Via dei Fori Imperiali. Il toponimo della piazza deriva dal palazzo che il cardinale Pietro Barbo si fece costruire nel 1455 al posto di modeste case che ospitavano i cardinali del titolo di S.Marco: l'edificio fu donato nel 1560 da Pio IV alla Repubblica di Venezia, che ne fece sede della propria ambasciata, e per questo motivo da allora fu denominato palazzo Venezia. Il palazzo, costruito secondo i canoni architettonici di una residenza principesca, fortezza ma ancor prima sede prestigiosa ed elegante, fu ampliato nel 1467, dopo che il cardinale divenne papa con il nome di Paolo II, grazie all'intervento di vari architetti quali Giuliano da Maiano (che scolpì anche il portone che si apre sulla piazza), Mino da Fiesole, Giuliano da Sangallo e Leon Battista Alberti. A Pietro Barbo subentrò il cardinale Marco Barbo, suo nipote, di cui compare più volte stemma e scritta: "M CAR S MARCI PATRIARCA AQUIL", ovvero "Marco cardinale di S.Marco patriarca di Aquileia". L'edificio, uno dei migliori della Roma rinascimentale, fu residenza papale, poi sede dell'ambasciata di Venezia e, dopo la caduta di Napoleone che causò il passaggio di Venezia all'Austria, proprietà asburgica. Tornerà all'Italia soltanto durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1916, per divenire residenza del capo del governo fascista, Benito Mussolini: quel balcone, dal quale Paolo II si divertiva a vedere l'arrivo dei "barberi", diverrà celebre per le arringhe che il duce teneva agli italiani. ll monumento a Vittorio Emanuele II, conosciuto anche come il Vittoriano glorifica la raggiunta Unità Nazionale e fa da altare alle cerimonie dello Stato. L'edificio, ideato da Giuseppe Sacconi nel 1878, fu iniziato nel 1885 e, dopo la morte del progettista nel 1905, terminato nel 1911 da Gaetano Koch, Manfredo Manfredi e Pio Piacentini. Nel 1921 il monumento fu rimodellato in seguito alla tumulazione del Milite Ignoto (la salma di un soldato italiano sconosciuto caduto nella I Guerra Mondiale) che dette al monumento la nuova qualifica di Altare della Patria. Una scalinata conduce al primo ripiano, al centro del quale, in un'edicola, vi è la statua della Dea Roma fiancheggiata da due bassorilievi, il "Trionfo dell'Amor Patrio" ed il "Trionfo del Lavoro"; sotto la statua della Dea Roma è situata la tomba del Milite Ignoto. ------ in English ---- Walking along the Unknown Soldier (or typewriter as the Romans call it!) You will arrive at the beginning of Via dei Fori Imperiali. This street takes its name from the presence of the Imperial Forums, namely those of Caesar, Augustus, Nerva and Traiano. The first to be built was that of Caesar in 54 BC, because the ancient Roman Forum was now insufficient and inadequate to perform its functions as a monumental and administrative center. This was followed by the others and so, within a century and a half, Rome had a grandiose political-administrative, judicial and monumental center. In the Late Middle Ages, urbanization affected a large area of the Imperial Forums, with houses, churches and monasteries, until the radical transformation desired, at the end of the sixteenth century, by Cardinal Michele Bonelli, a native of Alexandria, who created the district called "Alessandrino. ". A massive operation to remove the entire neighborhood was carried out between 1924 and 1932 for the opening of "via dell'Impero". On this occasion, in addition to the Velia hill, tens of thousands of cubic meters of Roman antiquities were destroyed and an entire sixteenth-century area with its churches, palaces and gardens was razed to the ground. On the morning of April 9, 1932, Mussolini on horseback cut the inaugural ribbon: a massive parade of mutilated people from the Great War followed as an ideal reunification of modern patriotic self-denial with the memory of ancient power. After 1945 "via dell'Impero" was subdivided and renamed via dei Fori Imperiali in the first section, then piazza del Colosseo, via di S.Gregorio (from the Arch of Constantine to the Circus Maximus) and finally via delle Terme di Caracalla . Between 1932 and 1933 four bronze statues (perfect reproductions of the originals, in marble, some preserved in the Capitol and others in the Vatican) of four Roman Emperors were placed along this street, placed in front of the corresponding Forums: Caesar (the first to be was placed, complete with its inauguration in the presence of Mussolini and other authorities), Traiano, Ottaviano Augusto and Nerva (in the photo above in the foreground).
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Forums Impériaux
Via dei Fori Imperiali
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Costeggiando il Milite Ignoto (o macchina da scrivere come la chiamano i Romani!) si arriverà all’inizio di Via dei Fori Imperiali. Il toponimo della piazza deriva dal palazzo che il cardinale Pietro Barbo si fece costruire nel 1455 al posto di modeste case che ospitavano i cardinali del titolo di S.Marco: l'edificio fu donato nel 1560 da Pio IV alla Repubblica di Venezia, che ne fece sede della propria ambasciata, e per questo motivo da allora fu denominato palazzo Venezia. Il palazzo, costruito secondo i canoni architettonici di una residenza principesca, fortezza ma ancor prima sede prestigiosa ed elegante, fu ampliato nel 1467, dopo che il cardinale divenne papa con il nome di Paolo II, grazie all'intervento di vari architetti quali Giuliano da Maiano (che scolpì anche il portone che si apre sulla piazza), Mino da Fiesole, Giuliano da Sangallo e Leon Battista Alberti. A Pietro Barbo subentrò il cardinale Marco Barbo, suo nipote, di cui compare più volte stemma e scritta: "M CAR S MARCI PATRIARCA AQUIL", ovvero "Marco cardinale di S.Marco patriarca di Aquileia". L'edificio, uno dei migliori della Roma rinascimentale, fu residenza papale, poi sede dell'ambasciata di Venezia e, dopo la caduta di Napoleone che causò il passaggio di Venezia all'Austria, proprietà asburgica. Tornerà all'Italia soltanto durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1916, per divenire residenza del capo del governo fascista, Benito Mussolini: quel balcone, dal quale Paolo II si divertiva a vedere l'arrivo dei "barberi", diverrà celebre per le arringhe che il duce teneva agli italiani. ll monumento a Vittorio Emanuele II, conosciuto anche come il Vittoriano glorifica la raggiunta Unità Nazionale e fa da altare alle cerimonie dello Stato. L'edificio, ideato da Giuseppe Sacconi nel 1878, fu iniziato nel 1885 e, dopo la morte del progettista nel 1905, terminato nel 1911 da Gaetano Koch, Manfredo Manfredi e Pio Piacentini. Nel 1921 il monumento fu rimodellato in seguito alla tumulazione del Milite Ignoto (la salma di un soldato italiano sconosciuto caduto nella I Guerra Mondiale) che dette al monumento la nuova qualifica di Altare della Patria. Una scalinata conduce al primo ripiano, al centro del quale, in un'edicola, vi è la statua della Dea Roma fiancheggiata da due bassorilievi, il "Trionfo dell'Amor Patrio" ed il "Trionfo del Lavoro"; sotto la statua della Dea Roma è situata la tomba del Milite Ignoto. ------ in English ---- Walking along the Unknown Soldier (or typewriter as the Romans call it!) You will arrive at the beginning of Via dei Fori Imperiali. This street takes its name from the presence of the Imperial Forums, namely those of Caesar, Augustus, Nerva and Traiano. The first to be built was that of Caesar in 54 BC, because the ancient Roman Forum was now insufficient and inadequate to perform its functions as a monumental and administrative center. This was followed by the others and so, within a century and a half, Rome had a grandiose political-administrative, judicial and monumental center. In the Late Middle Ages, urbanization affected a large area of the Imperial Forums, with houses, churches and monasteries, until the radical transformation desired, at the end of the sixteenth century, by Cardinal Michele Bonelli, a native of Alexandria, who created the district called "Alessandrino. ". A massive operation to remove the entire neighborhood was carried out between 1924 and 1932 for the opening of "via dell'Impero". On this occasion, in addition to the Velia hill, tens of thousands of cubic meters of Roman antiquities were destroyed and an entire sixteenth-century area with its churches, palaces and gardens was razed to the ground. On the morning of April 9, 1932, Mussolini on horseback cut the inaugural ribbon: a massive parade of mutilated people from the Great War followed as an ideal reunification of modern patriotic self-denial with the memory of ancient power. After 1945 "via dell'Impero" was subdivided and renamed via dei Fori Imperiali in the first section, then piazza del Colosseo, via di S.Gregorio (from the Arch of Constantine to the Circus Maximus) and finally via delle Terme di Caracalla . Between 1932 and 1933 four bronze statues (perfect reproductions of the originals, in marble, some preserved in the Capitol and others in the Vatican) of four Roman Emperors were placed along this street, placed in front of the corresponding Forums: Caesar (the first to be was placed, complete with its inauguration in the presence of Mussolini and other authorities), Traiano, Ottaviano Augusto and Nerva (in the photo above in the foreground).
Percorrendo tutta via dei fori imperiali arriverete al Colosseo. Anche questo è uno scenario indescrivibile … dovete solamente vederlo ! Il più grande anfiteatro di Roma fu fatto erigere da Vespasiano nei primi anni del suo regno (69-79 d.C.) nella valle compresa tra Palatino, Esquilino e Celio, nella zona che, in precedenza, era stata occupata dal laghetto artificiale della "Domus Aurea" di Nerone. Il motivo della scelta del luogo fu dettato sia dalla volontà di restituire al popolo ciò che Nerone aveva riservato ad uso privato, sia da un motivo tecnico, perché il bacino del lago, una volta prosciugato, fece risparmiare lo scavo di molte migliaia di metri cubi di terra e di tufo necessario per le fondazioni. Queste, infatti, erano costituite da un vero e proprio piano interrato di pilastri, simili a quelli esterni, poggiati su una gigantesca "ciambella" di calcestruzzo affondata nel terreno per circa 13 metri. I lavori di costruzione proseguirono con Tito (79-81), ma l'opera fu terminata completamente soltanto con Domiziano (81-96). È probabile che solo con quest'ultimo siano stati creati i sotterranei in muratura dell'arena, dato che, negli anni precedenti, risultano notizie di "naumachie", cioè battaglie navali, mentre da Domiziano in poi l'arena fu riservata soltanto ai giochi gladiatori ("munera") ed alle cacce di animali selvatici ("venationes"). ------ English ---- Going all the way around you will arrive at the Colosseum. This too is an indescribable scenario… you just have to see it! The largest amphitheater in Rome was built by Vespasian in the early years of his reign (69-79 AD) in the valley between the Palatine, Esquiline and Celio, in the area that had previously been occupied by the artificial lake of the "Domus Aurea. "of Nero. The reason for the choice of the place was dictated both by the desire to give back to the people what Nero had reserved for private use, and by a technical reason, because the lake basin, once drained, saved the excavation of many thousands of cubic meters. of earth and tuff necessary for the foundations. These, in fact, consisted of a real basement of pillars, similar to the external ones, resting on a gigantic "donut" of concrete sunk into the ground for about 13 meters. The construction work continued with Tito (79-81), but the work was completely finished only with Domitian (81-96). It is probable that only with the latter the underground masonry of the arena were created, since, in previous years, there are reports of "naumachie", ie naval battles, while from Domitian onwards the arena was reserved only for games gladiators ("munera") and wild animal hunts ("venationes").
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Colosseo
1 Piazza del Colosseo
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Percorrendo tutta via dei fori imperiali arriverete al Colosseo. Anche questo è uno scenario indescrivibile … dovete solamente vederlo ! Il più grande anfiteatro di Roma fu fatto erigere da Vespasiano nei primi anni del suo regno (69-79 d.C.) nella valle compresa tra Palatino, Esquilino e Celio, nella zona che, in precedenza, era stata occupata dal laghetto artificiale della "Domus Aurea" di Nerone. Il motivo della scelta del luogo fu dettato sia dalla volontà di restituire al popolo ciò che Nerone aveva riservato ad uso privato, sia da un motivo tecnico, perché il bacino del lago, una volta prosciugato, fece risparmiare lo scavo di molte migliaia di metri cubi di terra e di tufo necessario per le fondazioni. Queste, infatti, erano costituite da un vero e proprio piano interrato di pilastri, simili a quelli esterni, poggiati su una gigantesca "ciambella" di calcestruzzo affondata nel terreno per circa 13 metri. I lavori di costruzione proseguirono con Tito (79-81), ma l'opera fu terminata completamente soltanto con Domiziano (81-96). È probabile che solo con quest'ultimo siano stati creati i sotterranei in muratura dell'arena, dato che, negli anni precedenti, risultano notizie di "naumachie", cioè battaglie navali, mentre da Domiziano in poi l'arena fu riservata soltanto ai giochi gladiatori ("munera") ed alle cacce di animali selvatici ("venationes"). ------ English ---- Going all the way around you will arrive at the Colosseum. This too is an indescribable scenario… you just have to see it! The largest amphitheater in Rome was built by Vespasian in the early years of his reign (69-79 AD) in the valley between the Palatine, Esquiline and Celio, in the area that had previously been occupied by the artificial lake of the "Domus Aurea. "of Nero. The reason for the choice of the place was dictated both by the desire to give back to the people what Nero had reserved for private use, and by a technical reason, because the lake basin, once drained, saved the excavation of many thousands of cubic meters. of earth and tuff necessary for the foundations. These, in fact, consisted of a real basement of pillars, similar to the external ones, resting on a gigantic "donut" of concrete sunk into the ground for about 13 meters. The construction work continued with Tito (79-81), but the work was completely finished only with Domitian (81-96). It is probable that only with the latter the underground masonry of the arena were created, since, in previous years, there are reports of "naumachie", ie naval battles, while from Domitian onwards the arena was reserved only for games gladiators ("munera") and wild animal hunts ("venationes").

Offerta gastronomica

Segnaliamo il bar/ristorante BARNUM Cafè Via del Pellegrino 87 dove potrete degustare ottimi aperitivi e speciali brunch ! ------ English ---- We point out the bar / restaurant BARNUM Cafè Via del Pellegrino 87 where you can taste excellent aperitifs and special brunches!
27 persone del luogo consigliano
Barnum Cafè
87 Via del Pellegrino
27 persone del luogo consigliano
Segnaliamo il bar/ristorante BARNUM Cafè Via del Pellegrino 87 dove potrete degustare ottimi aperitivi e speciali brunch ! ------ English ---- We point out the bar / restaurant BARNUM Cafè Via del Pellegrino 87 where you can taste excellent aperitifs and special brunches!
Segnaliamo a via dei Balestrari 41 il ristorante ai Balestrari orario 12:00 - 15:00 19:00 - 23:30 Qui si gustano molte delle specialità della cucina romana. Tel.+39 06 6865377 è piccolino, consigliamo di prenotare! ------ English ---- We report in via dei Balestrari 41 the restaurant ai Balestrari from 12:00 - 15:00 19:00 - 23:30 Here you can enjoy many of the specialties of Roman cuisine. Tel. +39 06 6865377 is small, we recommend booking!
23 persone del luogo consigliano
Ai Balestrari Campo de Fiori
41 Via dei Balestrari
23 persone del luogo consigliano
Segnaliamo a via dei Balestrari 41 il ristorante ai Balestrari orario 12:00 - 15:00 19:00 - 23:30 Qui si gustano molte delle specialità della cucina romana. Tel.+39 06 6865377 è piccolino, consigliamo di prenotare! ------ English ---- We report in via dei Balestrari 41 the restaurant ai Balestrari from 12:00 - 15:00 19:00 - 23:30 Here you can enjoy many of the specialties of Roman cuisine. Tel. +39 06 6865377 is small, we recommend booking!
Segnaliamo Dar Filettaro a Santa Barbara Largo dei Librari 88 dove si gustano ottimi filetti di baccalà fritti tipici della cucina romana – posto estremamente informale! ------ English ---- We recommend Dar Filettaro in Santa Barbara Largo dei Librari 88 where you can enjoy excellent fried cod fillets typical of Roman cuisine - an extremely informal place!
87 persone del luogo consigliano
Dar Filettaro a Santa Barbara
88 Largo dei Librari
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Segnaliamo Dar Filettaro a Santa Barbara Largo dei Librari 88 dove si gustano ottimi filetti di baccalà fritti tipici della cucina romana – posto estremamente informale! ------ English ---- We recommend Dar Filettaro in Santa Barbara Largo dei Librari 88 where you can enjoy excellent fried cod fillets typical of Roman cuisine - an extremely informal place!
Nelle vicinanze del Colosseo segnaliamo Zia Rosetta Via Urbana 54 dove si gustano le rosette appunto che sono dei panini croccanti ripieni di ottime pietanze che variano in base alla stagione ------ English ---- In the vicinity of the Colosseum we point out Zia Rosetta Via Urbana 54 where you can taste the rosettes that are crispy sandwiches filled with excellent dishes that vary according to the season
58 persone del luogo consigliano
Zia Rosetta
54 Via Urbana
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Nelle vicinanze del Colosseo segnaliamo Zia Rosetta Via Urbana 54 dove si gustano le rosette appunto che sono dei panini croccanti ripieni di ottime pietanze che variano in base alla stagione ------ English ---- In the vicinity of the Colosseum we point out Zia Rosetta Via Urbana 54 where you can taste the rosettes that are crispy sandwiches filled with excellent dishes that vary according to the season
Perfetto per la prima colazione, un pranzo veloce o un'ottima cena!!! Colazione tradizionale europea, oppure all'americana. Spettacolari i suppli e le pizze appunto "romane" Gentilezza estrema e cucina rivisitata. Ambiente delizioso, personale gentilissimo!!! Dite che vi mandiamo noi!!!
Gregorio Venite in pace
Perfetto per la prima colazione, un pranzo veloce o un'ottima cena!!! Colazione tradizionale europea, oppure all'americana. Spettacolari i suppli e le pizze appunto "romane" Gentilezza estrema e cucina rivisitata. Ambiente delizioso, personale gentilissimo!!! Dite che vi mandiamo noi!!!
Ristornate tipico italiano! Piatti cucinati a puntino come vuole la migliore tradizione romana! Anche le pizze sono ottime! Se andate dite che vi mandiamo noi!!
Casa Sceppa
Ristornate tipico italiano! Piatti cucinati a puntino come vuole la migliore tradizione romana! Anche le pizze sono ottime! Se andate dite che vi mandiamo noi!!

Visite turistiche

Uscendo dalla casa percorrere via della cava aurelia fino a via gregorio VII. Proseguire verso destra per circa 800 mt e percorrendo piazza del Sant’uffizio (a sinistra) si arriverà a piazza San Pietro. La basilica di San Pietro in Vaticano, ufficialmente papale basilica maggiore di San Pietro in Vaticano, è una basilica cattolica della Città del Vaticano; simbolo dello Stato del Vaticano, cui fa da coronamento la monumentale piazza San Pietro. È la più grande delle quattro basiliche papali di Roma[1] ed è spesso descritta come la più grande chiesa del mondo sia per le sue dimensioni sia, metaforicamente, per la sua importanza come centro del cattolicesimo[2]. Non è tuttavia la chiesa cattedrale della diocesi romana poiché tale titolo spetta alla basilica di San Giovanni in Laterano, che è anche la prima per dignità essendo Madre e Capo di tutte le Chiese dell'Urbe e del Mondo. In quanto Cappella pontificia, posta in adiacenza del Palazzo Apostolico, la basilica di San Pietro è la sede delle principali manifestazioni del culto cattolico ed è perciò in solenne funzione in occasione delle principali celebrazioni papali. Sotto il pontificato di Pio IX ospitò le sedute del Concilio Vaticano I e sotto papa Giovanni XXIII e Paolo VI quelle del Concilio Vaticano II. Oltre alla sua importanza liturgica, per via della sua storia millenaria, le maestranze coinvolte, l'eccezionale qualità tecnica e artistica, nonché l'enorme e duratura influenza esercitata sull'architettura successiva, la basilica di San Pietro è ampiamente considerata uno dei capolavori assoluti e uno degli esiti più importanti della storia dell'architettura ed è inclusa all'interno del Patrimonio dell'umanità UNESCO denominato Città del Vaticano e istituito nel 1984 ------ English ---- Leaving the house, take via della cava aurelia up to via gregorio VII. Continue to the right for about 800 meters and along Piazza del Sant’offizio (on the left) you will arrive in Piazza San Pietro. The basilica of San Pietro in Vaticano, officially papal major basilica of San Pietro in Vaticano, is a Catholic basilica of the Vatican City; symbol of the Vatican State, crowned by the monumental Piazza San Pietro. It is the largest of the four papal basilicas of Rome [1] and is often described as the largest church in the world both for its size and, metaphorically, for its importance as a center of Catholicism [2]. However, it is not the cathedral church of the Roman diocese since this title belongs to the basilica of San Giovanni in Laterano, which is also the first in dignity as it is the Mother and Head of all the Churches of Rome and of the world. As a papal chapel, located adjacent to the Apostolic Palace, the basilica of San Pietro is the seat of the main manifestations of Catholic worship and is therefore in solemn function on the occasion of the main papal celebrations. Under the pontificate of Pius IX it hosted the sessions of the First Vatican Council and under Pope John XXIII and Paul VI those of the Second Vatican Council. In addition to its liturgical importance, due to its millennial history, the workers involved, the exceptional technical and artistic quality, as well as the enormous and lasting influence exerted on subsequent architecture, St. Peter's Basilica is widely considered one of the absolute masterpieces. is one of the most important achievements in the history of architecture and is included in the UNESCO World Heritage Site called Vatican City and established in 1984
850 persone del luogo consigliano
Basilica di San Pietro in Vaticano
Piazza San Pietro
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Uscendo dalla casa percorrere via della cava aurelia fino a via gregorio VII. Proseguire verso destra per circa 800 mt e percorrendo piazza del Sant’uffizio (a sinistra) si arriverà a piazza San Pietro. La basilica di San Pietro in Vaticano, ufficialmente papale basilica maggiore di San Pietro in Vaticano, è una basilica cattolica della Città del Vaticano; simbolo dello Stato del Vaticano, cui fa da coronamento la monumentale piazza San Pietro. È la più grande delle quattro basiliche papali di Roma[1] ed è spesso descritta come la più grande chiesa del mondo sia per le sue dimensioni sia, metaforicamente, per la sua importanza come centro del cattolicesimo[2]. Non è tuttavia la chiesa cattedrale della diocesi romana poiché tale titolo spetta alla basilica di San Giovanni in Laterano, che è anche la prima per dignità essendo Madre e Capo di tutte le Chiese dell'Urbe e del Mondo. In quanto Cappella pontificia, posta in adiacenza del Palazzo Apostolico, la basilica di San Pietro è la sede delle principali manifestazioni del culto cattolico ed è perciò in solenne funzione in occasione delle principali celebrazioni papali. Sotto il pontificato di Pio IX ospitò le sedute del Concilio Vaticano I e sotto papa Giovanni XXIII e Paolo VI quelle del Concilio Vaticano II. Oltre alla sua importanza liturgica, per via della sua storia millenaria, le maestranze coinvolte, l'eccezionale qualità tecnica e artistica, nonché l'enorme e duratura influenza esercitata sull'architettura successiva, la basilica di San Pietro è ampiamente considerata uno dei capolavori assoluti e uno degli esiti più importanti della storia dell'architettura ed è inclusa all'interno del Patrimonio dell'umanità UNESCO denominato Città del Vaticano e istituito nel 1984 ------ English ---- Leaving the house, take via della cava aurelia up to via gregorio VII. Continue to the right for about 800 meters and along Piazza del Sant’offizio (on the left) you will arrive in Piazza San Pietro. The basilica of San Pietro in Vaticano, officially papal major basilica of San Pietro in Vaticano, is a Catholic basilica of the Vatican City; symbol of the Vatican State, crowned by the monumental Piazza San Pietro. It is the largest of the four papal basilicas of Rome [1] and is often described as the largest church in the world both for its size and, metaphorically, for its importance as a center of Catholicism [2]. However, it is not the cathedral church of the Roman diocese since this title belongs to the basilica of San Giovanni in Laterano, which is also the first in dignity as it is the Mother and Head of all the Churches of Rome and of the world. As a papal chapel, located adjacent to the Apostolic Palace, the basilica of San Pietro is the seat of the main manifestations of Catholic worship and is therefore in solemn function on the occasion of the main papal celebrations. Under the pontificate of Pius IX it hosted the sessions of the First Vatican Council and under Pope John XXIII and Paul VI those of the Second Vatican Council. In addition to its liturgical importance, due to its millennial history, the workers involved, the exceptional technical and artistic quality, as well as the enormous and lasting influence exerted on subsequent architecture, St. Peter's Basilica is widely considered one of the absolute masterpieces. is one of the most important achievements in the history of architecture and is included in the UNESCO World Heritage Site called Vatican City and established in 1984