La guida di Casa Madalina

Casa Madalina
Casa Madalina
La guida di Casa Madalina

Visite turistiche

Appartenente in origine alla potente e ricca famiglia dei Rufolo che eccelleva nei commerci ( Landolfo Rufolo è protagonista di una novella nel Decamerone del Boccaccio), passò in seguito per successione ad altri proprietari quali i Confalone, i Muscettola ed i d'Afflitto. Intorno alla metà dell'Ottocento fu venduta allo scozzese Francis Nevile Reid che ne curò un restauro generale, attribuendole l'odierna ambientazione. Il Lord scozzese, esperto d'arte e botanica, conferì alla Villa un aspetto in linea con le tradizioni europee e quelle tipiche di fine Ottocento, rendendola un capolavoro architettonico che presto divenne sede di un grande fervore culturale. Il complesso monumentale rappresenta un esempio mirabile dello stile arabo-normanno leggibile chiaramente nel Chiostro che presenta un doppio ordine di colonne con caratteristiche decorazioni arabo-sicule; elementi medioevali sono presenti ovunque partendo dalla Torre di ingresso che custodisce quattro statue simboleggianti La Carità e l'Ospitalità e la volta a botte della Cappella nell'edificio principale. Dall'esterno è visibile la Torre Maggiore, alta circa 30 metri, che per secoli ha rappresentato la testimonianza della potenza economica e sociale della famiglia Rufolo e che dal 2017, grazie ad un imponente intervento di restauro e valorizzazione, ospita il Museo verticale di Villa Rufolo. I visitatori attraverso una ascesa di circa 100 gradini possono accedere ad uno dei Belvedere più suggestivi sul centro storico di Ravello e sulla Costiera Amalfitana. Si accede alla villa grazie ad un'apertura ogivale nella Torre d'ingresso; dopo un breve viale si giunge ad uno slargo dominato dalla Torre Maggiore: quest'ultima fronteggia il campanile del duomo di Ravello e domina i terrazzamenti (superiore ed inferiore) a strapiombo sulla Costiera Amalfitana e sul Golfo di Salerno che ospitano straordinari giardini fioriti per gran parte dell'anno. Tra i locali della villa, inoltre, sono da menzionare le Sale superiori, anche queste restaurate di recente, che affacciano sui giardini e ospitano spesso mostre ed eventi. Per ricordare la visita del celebre musicista Richard Wagner nel 1880 - che qui immaginò il giardino di Klingsor nel secondo atto del Parsifal - ogni anno il giardino inferiore di Villa Rufolo ospita, con successo di pubblico, il "Ravello Festival".
99 persone del luogo consigliano
Villa Rufolo
1 Piazza Duomo
99 persone del luogo consigliano
Appartenente in origine alla potente e ricca famiglia dei Rufolo che eccelleva nei commerci ( Landolfo Rufolo è protagonista di una novella nel Decamerone del Boccaccio), passò in seguito per successione ad altri proprietari quali i Confalone, i Muscettola ed i d'Afflitto. Intorno alla metà dell'Ottocento fu venduta allo scozzese Francis Nevile Reid che ne curò un restauro generale, attribuendole l'odierna ambientazione. Il Lord scozzese, esperto d'arte e botanica, conferì alla Villa un aspetto in linea con le tradizioni europee e quelle tipiche di fine Ottocento, rendendola un capolavoro architettonico che presto divenne sede di un grande fervore culturale. Il complesso monumentale rappresenta un esempio mirabile dello stile arabo-normanno leggibile chiaramente nel Chiostro che presenta un doppio ordine di colonne con caratteristiche decorazioni arabo-sicule; elementi medioevali sono presenti ovunque partendo dalla Torre di ingresso che custodisce quattro statue simboleggianti La Carità e l'Ospitalità e la volta a botte della Cappella nell'edificio principale. Dall'esterno è visibile la Torre Maggiore, alta circa 30 metri, che per secoli ha rappresentato la testimonianza della potenza economica e sociale della famiglia Rufolo e che dal 2017, grazie ad un imponente intervento di restauro e valorizzazione, ospita il Museo verticale di Villa Rufolo. I visitatori attraverso una ascesa di circa 100 gradini possono accedere ad uno dei Belvedere più suggestivi sul centro storico di Ravello e sulla Costiera Amalfitana. Si accede alla villa grazie ad un'apertura ogivale nella Torre d'ingresso; dopo un breve viale si giunge ad uno slargo dominato dalla Torre Maggiore: quest'ultima fronteggia il campanile del duomo di Ravello e domina i terrazzamenti (superiore ed inferiore) a strapiombo sulla Costiera Amalfitana e sul Golfo di Salerno che ospitano straordinari giardini fioriti per gran parte dell'anno. Tra i locali della villa, inoltre, sono da menzionare le Sale superiori, anche queste restaurate di recente, che affacciano sui giardini e ospitano spesso mostre ed eventi. Per ricordare la visita del celebre musicista Richard Wagner nel 1880 - che qui immaginò il giardino di Klingsor nel secondo atto del Parsifal - ogni anno il giardino inferiore di Villa Rufolo ospita, con successo di pubblico, il "Ravello Festival".
Costruita su un promontorio roccioso a picco sulla Costiera Amalfitana, la villa è in gran parte occupata da un parco ornato di statue, antichità, fontane e grotte, oltre a possedere un belvedere, la Terrazza dell'Infinito, affacciante sul Golfo di Salerno e sulle località costiere limitrofe, considerato uno dei più suggestivi al mondo. Il toponimo "Cimbrone" ricorda l'antica denominazione del promontorio roccioso Cimbronium su cui sorgevano le rovine di una villa romana, trasformata poi in ampio casale ed un tempo residenza prima della nobile famiglia Acconciagioco e successivamente dei Fusco e degli Amici. Solo nel 1904 l'intera proprietà fu acquistata da un nobile banchiere britannico, Ernest William Beckett, che trasformò radicalmente sia la villa, da lungo tempo in stato di abbandono, sia il vasto appezzamento terriero ed i giardini nello straordinario parco con elementi architettonici neoclassici e gotici e mediando tra il selvaggio stile botanico all'inglese e il preciso all'italiana. All'interno della villa sorge attualmente un albergo a 5 stelle, mentre il giardino è aperto al pubblico durante tutto l'anno ed è visitabile a pagamento. L'hotel e il suo parco secolare si trovano in una zona pedonale accessibile attraverso una stradina panoramica, alternata da scale.
120 persone del luogo consigliano
Giardini di Villa Cimbrone
26 Via Santa Chiara
120 persone del luogo consigliano
Costruita su un promontorio roccioso a picco sulla Costiera Amalfitana, la villa è in gran parte occupata da un parco ornato di statue, antichità, fontane e grotte, oltre a possedere un belvedere, la Terrazza dell'Infinito, affacciante sul Golfo di Salerno e sulle località costiere limitrofe, considerato uno dei più suggestivi al mondo. Il toponimo "Cimbrone" ricorda l'antica denominazione del promontorio roccioso Cimbronium su cui sorgevano le rovine di una villa romana, trasformata poi in ampio casale ed un tempo residenza prima della nobile famiglia Acconciagioco e successivamente dei Fusco e degli Amici. Solo nel 1904 l'intera proprietà fu acquistata da un nobile banchiere britannico, Ernest William Beckett, che trasformò radicalmente sia la villa, da lungo tempo in stato di abbandono, sia il vasto appezzamento terriero ed i giardini nello straordinario parco con elementi architettonici neoclassici e gotici e mediando tra il selvaggio stile botanico all'inglese e il preciso all'italiana. All'interno della villa sorge attualmente un albergo a 5 stelle, mentre il giardino è aperto al pubblico durante tutto l'anno ed è visitabile a pagamento. L'hotel e il suo parco secolare si trovano in una zona pedonale accessibile attraverso una stradina panoramica, alternata da scale.
La riserva Valle delle Ferriere è un'area naturale protetta situata nel comune di Scala, in provincia di Salerno. Il suo nome deriva dalla presenza delle antiche ferriere della Repubblica Amalfitana, le quali erano attive soprattutto nella produzione di chiodi per le imbarcazioni. La riserva è di grande interesse da un punto di vista botanico e fitogeografico, dato che conserva al suo interno numerosi esemplari di Woodwardia radicans, una felce arborea risalente al Cenozoico. I corsi d'acqua ospitano fauna acquatica molto interessante costituita da numerose specie di insetti, in particolare Efemerotteri e anche da vertebrati tra i quali spicca la presenza della salamandrina dagli occhiali, un endemismo italiano, oltre che la salamandra pezzata ed il rospo comune. Nelle zone boscose ed in quelle di macchia o delle rupi si ritrovano il falco pellegrino, varie specie di uccelli passeriformi nidificanti e migratori: il picchio rosso maggiore e, tra i rettili, il saettone, la vipera ed il ramarro. Mentre sul fondo del vallone è presente un bosco misto mesofilo, le pareti sovrastanti ospitano formazioni vegetali mediterranee (gariga, macchia). Di notevole interesse fitogeografico sono: la felce bulbifera (Woodwardia radicans), Pteris cretica, Pteris vittata, la carnivora Pinguicola hirtiflora, la parnassia, l'arisaro codato (Arisarum proboscideum), Carex grioletii.
44 persone del luogo consigliano
Riserva statale Valle delle Ferriere
44 persone del luogo consigliano
La riserva Valle delle Ferriere è un'area naturale protetta situata nel comune di Scala, in provincia di Salerno. Il suo nome deriva dalla presenza delle antiche ferriere della Repubblica Amalfitana, le quali erano attive soprattutto nella produzione di chiodi per le imbarcazioni. La riserva è di grande interesse da un punto di vista botanico e fitogeografico, dato che conserva al suo interno numerosi esemplari di Woodwardia radicans, una felce arborea risalente al Cenozoico. I corsi d'acqua ospitano fauna acquatica molto interessante costituita da numerose specie di insetti, in particolare Efemerotteri e anche da vertebrati tra i quali spicca la presenza della salamandrina dagli occhiali, un endemismo italiano, oltre che la salamandra pezzata ed il rospo comune. Nelle zone boscose ed in quelle di macchia o delle rupi si ritrovano il falco pellegrino, varie specie di uccelli passeriformi nidificanti e migratori: il picchio rosso maggiore e, tra i rettili, il saettone, la vipera ed il ramarro. Mentre sul fondo del vallone è presente un bosco misto mesofilo, le pareti sovrastanti ospitano formazioni vegetali mediterranee (gariga, macchia). Di notevole interesse fitogeografico sono: la felce bulbifera (Woodwardia radicans), Pteris cretica, Pteris vittata, la carnivora Pinguicola hirtiflora, la parnassia, l'arisaro codato (Arisarum proboscideum), Carex grioletii.
Il Sentiero degli Dei è un sentiero escursionistico che percorre i Monti Lattari, tra la Costiera Amalfitana e la Costiera Sorrentina, nella Regione Campania. Lungo circa 7,8 km, collega la località di Bomerano (frazione di Agerola) con la località di Nocelle (frazione di Positano), attraversando diversi borghi della costiera ed è considerato tra i sentieri escursionistici più belli al mondo. Il nome deriva dalla leggenda secondo cui fu la strada che percorsero le divinità greche per salvare Ulisse dalle sirene che si trovavano sull'isola de Li Galli. Il sentiero è stato per secoli l'unica via di collegamento tra i borghi della Costiera Amalfitana, fino alla realizzazione dell'attuale strada statale costiera per opera dei Borbone. Per anni continuato ad essere usato come mulattiera è stato riscoperto in tempi recenti e adeguato a sentiero escursionistico.
90 persone del luogo consigliano
Path of Gods
Sentiero degli Dei
90 persone del luogo consigliano
Il Sentiero degli Dei è un sentiero escursionistico che percorre i Monti Lattari, tra la Costiera Amalfitana e la Costiera Sorrentina, nella Regione Campania. Lungo circa 7,8 km, collega la località di Bomerano (frazione di Agerola) con la località di Nocelle (frazione di Positano), attraversando diversi borghi della costiera ed è considerato tra i sentieri escursionistici più belli al mondo. Il nome deriva dalla leggenda secondo cui fu la strada che percorsero le divinità greche per salvare Ulisse dalle sirene che si trovavano sull'isola de Li Galli. Il sentiero è stato per secoli l'unica via di collegamento tra i borghi della Costiera Amalfitana, fino alla realizzazione dell'attuale strada statale costiera per opera dei Borbone. Per anni continuato ad essere usato come mulattiera è stato riscoperto in tempi recenti e adeguato a sentiero escursionistico.