La guida di Luigi

Luigi
La guida di Luigi

Offerta gastronomica

Un luogo accogliente dove rilassarsi e gustare una buonissima pizza o prodotti tipici setini! Via Foresta, 3, 04018 Sezze LT
La Vecchia Osteria
3 Via Foresta
Un luogo accogliente dove rilassarsi e gustare una buonissima pizza o prodotti tipici setini! Via Foresta, 3, 04018 Sezze LT
Si trova a meno di 50 metri dalla casa vacanze. Si possono degustare i piatti locali a prezzi modici.
ristorante da vittorio
33 Via Roccagorga
Si trova a meno di 50 metri dalla casa vacanze. Si possono degustare i piatti locali a prezzi modici.
Un'esplosione di gusti all'ombra di una torre medievale Il talento artistico dello chef si manifesta nell'elaborazione originalissima dei suoi piatti. Pietanze tradizionali rivisitate con ricercatissimi intrecci di sapori e gusti senza tralasciare l'aspetto estetico di ogni portata. Tutto ciò che si mangia è realizzato integralmente nella cucina del ristorante, finanche i quattro grissini al miele serviti in un apposito contenitore realizzato artigianalmente in pietra. Una cena a Torre Pani non coinvolge solo il palato. La straordinarietà della location, la raffinatezza degli arredamenti, la gentilezza e professionalità del personale, fanno vivere un'esperienza artistica completa. Da segnalare l'accuratezza nel garantire il rispetto delle norme anti-covid.
Via Torre Pani
Via Torre Pani
Un'esplosione di gusti all'ombra di una torre medievale Il talento artistico dello chef si manifesta nell'elaborazione originalissima dei suoi piatti. Pietanze tradizionali rivisitate con ricercatissimi intrecci di sapori e gusti senza tralasciare l'aspetto estetico di ogni portata. Tutto ciò che si mangia è realizzato integralmente nella cucina del ristorante, finanche i quattro grissini al miele serviti in un apposito contenitore realizzato artigianalmente in pietra. Una cena a Torre Pani non coinvolge solo il palato. La straordinarietà della location, la raffinatezza degli arredamenti, la gentilezza e professionalità del personale, fanno vivere un'esperienza artistica completa. Da segnalare l'accuratezza nel garantire il rispetto delle norme anti-covid.
L’insegna ricorda Sante (Santuccio) Perciballe che realizzò il ristorante nel 1969, quando era sindaco di Sezze. «Un contadino che sapeva guardare lontano» dicono i figli. «Già allora piazzava i prodotti della terra sul mercato di Roma». Il principe dei prodotti della terra, a Sezze, dov’è coltivato da sette secoli, è il carciofo.
Ristorante Albergo Santuccio
95 Via Santi Sebastiano e Rocco
L’insegna ricorda Sante (Santuccio) Perciballe che realizzò il ristorante nel 1969, quando era sindaco di Sezze. «Un contadino che sapeva guardare lontano» dicono i figli. «Già allora piazzava i prodotti della terra sul mercato di Roma». Il principe dei prodotti della terra, a Sezze, dov’è coltivato da sette secoli, è il carciofo.
Piazza IV Novembre, 78, 04018 Sezze LT Qualità elevata prodotti, ampia scelta bevande alcoliche e analcoliche. Gentilezza e professionalità del personale.
Bar Vello D'oro
78 Piazza IV Novembre
Piazza IV Novembre, 78, 04018 Sezze LT Qualità elevata prodotti, ampia scelta bevande alcoliche e analcoliche. Gentilezza e professionalità del personale.
Via Roma, 30, 04018 Sezze LT Vini selezionati, posto delizioso ed Alessandro un vero maestro nel consigliare e fare stare bene i propri clienti.
VinVoglia - Enoteca Winebar
30 Via Roma
Via Roma, 30, 04018 Sezze LT Vini selezionati, posto delizioso ed Alessandro un vero maestro nel consigliare e fare stare bene i propri clienti.

Visite turistiche

Strumenti litici, vasi splendidamente lavorati, bronzi, terrecotte votive e architettoniche, monete, oggetti di uso quotidiano, mosaici… raccontano frammenti di storie vissute dall’uomo nell’area meridionale dei Monti Lepini tra il paleolitico e l’età romana, invitando a riflettere su temi che da sempre caratterizzano le vicende umane: i riti, i culti, la morte, la vita, la ricerca della bellezza.
Largo B. Buozzi, 1
1 Largo B. Buozzi
Strumenti litici, vasi splendidamente lavorati, bronzi, terrecotte votive e architettoniche, monete, oggetti di uso quotidiano, mosaici… raccontano frammenti di storie vissute dall’uomo nell’area meridionale dei Monti Lepini tra il paleolitico e l’età romana, invitando a riflettere su temi che da sempre caratterizzano le vicende umane: i riti, i culti, la morte, la vita, la ricerca della bellezza.
La cattedrale di Sezze fu costruita nel secolo XIII sulle rovine di una piccola chiesa romanica. Venne consacrata e quindi adibita al culto nell'anno 1364, dal vescovo di Terracina e Sezze, Giovanni da Sora, come è dimostrato dall'epigrafe attualmente esistente. La chiesa subì gravi incendi che la devastarono in parte. Uno dei più importanti avvenne nel 1150 e distrusse anche un terzo della città. In tale occasione, nella chiesa si salvò la cassa lignea contenete le spoglie di San Lidano, il patrono. Un altro grave incendio avvenne nella seconda metà del 1500. La ristrutturazione fatta dal vescovo Luca Cardini, purtroppo, alterò in modo disastroso l'aspetto originario della chiesa, modificandone addirittura l'ingresso, ai tempi situato dove c'è ora l'abside. La chiesa quindi subì una totale modifica che portò anche a realizzare tre cappelle dove vi era l'antica entrata. Nel 1672 si realizzò un grande baldacchino in legno, in stile barocco, ad opera dello scultore Jean Poiret de Nancy. All'interno della chiesa sono visibili le spoglie di San Leonzio, contenute in un'urna originale d'epoca. Sono anche degne di nota alcune opere pittoriche ed alcune sculture. Tra le più rappresentative, troviamo una grande tela del Bentivegna datata 1602, l'altare barocco dedicato a San Filippo Neri, un altro altare dedicato a San Giuseppe ed un crocifisso del primo metà del XVI secolo, incassato in una parete della navata. Di notevole importanza è anche il Cristo Benedicente, di Giovanni da Gaeta, datato 1472 e la tela raffigurante San Giuseppe con il Bambino, opera di Giuseppe Turchi. Dello stesso autore fa parte il ritratto del beato Benedetto Labre ed il ritratto di Sant'Antonio Abate. Nei secoli successivi non vennero realizzate sostanziali mutamenti fino al 1968, anno in cui venne ristrutturata. Le lapidi funerarie che si trovavano al suo interno vennero spostate.
Piazza Santa Maria, 17
17 Piazza Santa Maria
La cattedrale di Sezze fu costruita nel secolo XIII sulle rovine di una piccola chiesa romanica. Venne consacrata e quindi adibita al culto nell'anno 1364, dal vescovo di Terracina e Sezze, Giovanni da Sora, come è dimostrato dall'epigrafe attualmente esistente. La chiesa subì gravi incendi che la devastarono in parte. Uno dei più importanti avvenne nel 1150 e distrusse anche un terzo della città. In tale occasione, nella chiesa si salvò la cassa lignea contenete le spoglie di San Lidano, il patrono. Un altro grave incendio avvenne nella seconda metà del 1500. La ristrutturazione fatta dal vescovo Luca Cardini, purtroppo, alterò in modo disastroso l'aspetto originario della chiesa, modificandone addirittura l'ingresso, ai tempi situato dove c'è ora l'abside. La chiesa quindi subì una totale modifica che portò anche a realizzare tre cappelle dove vi era l'antica entrata. Nel 1672 si realizzò un grande baldacchino in legno, in stile barocco, ad opera dello scultore Jean Poiret de Nancy. All'interno della chiesa sono visibili le spoglie di San Leonzio, contenute in un'urna originale d'epoca. Sono anche degne di nota alcune opere pittoriche ed alcune sculture. Tra le più rappresentative, troviamo una grande tela del Bentivegna datata 1602, l'altare barocco dedicato a San Filippo Neri, un altro altare dedicato a San Giuseppe ed un crocifisso del primo metà del XVI secolo, incassato in una parete della navata. Di notevole importanza è anche il Cristo Benedicente, di Giovanni da Gaeta, datato 1472 e la tela raffigurante San Giuseppe con il Bambino, opera di Giuseppe Turchi. Dello stesso autore fa parte il ritratto del beato Benedetto Labre ed il ritratto di Sant'Antonio Abate. Nei secoli successivi non vennero realizzate sostanziali mutamenti fino al 1968, anno in cui venne ristrutturata. Le lapidi funerarie che si trovavano al suo interno vennero spostate.
Mura poligonali Uno dei grossi problemi di Sezze, nei tempi antichi, era la vicinanza con Priverno, roccaforte del bellicoso popolo dei Volsci. Poiché la cittadina era alleata dei Romani, erano scintille. Così, si attrezzò con una poderosa cinta muraria, costruita almeno nel IV secolo avanti Cristo: le sue mura poligonali sono ancora ben visibili in larghi tratti, sia nella parte esterna, lungo via Porta Pascibella, sia qua e là all'interno del paese. Già, perché la fortificazione, in realtà, era doppia, per una migliore difesa, . La differenza essenziale è che tra i vicoli i massi, sempre di calcare locale, sono più piccoli di quelli esterni, blocchi di dimensioni assolutamente super large. Nel corso delle varie epoche le mura poligonali si sono 'adattate' ad altri scopi: ora le vediamo limitare parcheggi o con nicchie dotate persino di cancelletto privato in una sorta di cantina, o magari base per abitazioni di nuovissima concezione. Da non perdere la passeggiata lungo la Strada dei Templi, lasciando alle spalle via di Porta Pascibella: un terrazzo sulla piana con la possibilità di vedere il monte Circeo, Terracina, il mare Tirreno. Uno scenario doc che merita.
Porta Pascibella
Porta Pascibella
Mura poligonali Uno dei grossi problemi di Sezze, nei tempi antichi, era la vicinanza con Priverno, roccaforte del bellicoso popolo dei Volsci. Poiché la cittadina era alleata dei Romani, erano scintille. Così, si attrezzò con una poderosa cinta muraria, costruita almeno nel IV secolo avanti Cristo: le sue mura poligonali sono ancora ben visibili in larghi tratti, sia nella parte esterna, lungo via Porta Pascibella, sia qua e là all'interno del paese. Già, perché la fortificazione, in realtà, era doppia, per una migliore difesa, . La differenza essenziale è che tra i vicoli i massi, sempre di calcare locale, sono più piccoli di quelli esterni, blocchi di dimensioni assolutamente super large. Nel corso delle varie epoche le mura poligonali si sono 'adattate' ad altri scopi: ora le vediamo limitare parcheggi o con nicchie dotate persino di cancelletto privato in una sorta di cantina, o magari base per abitazioni di nuovissima concezione. Da non perdere la passeggiata lungo la Strada dei Templi, lasciando alle spalle via di Porta Pascibella: un terrazzo sulla piana con la possibilità di vedere il monte Circeo, Terracina, il mare Tirreno. Uno scenario doc che merita.
Un luogo che il New York Times ha definito "Il giardino più bello e romantico del mondo": i Giardini di Ninfa sono un’oasi naturale che si trova tra i ruderi medievali di un borgo antico nella zona di Latina, e che oggi si può visitare in tutto il suo splendore floreale. Indirizzo: Via Ninfina, 04012 Cisterna di Latina LT È un’area di 8 ettari in cui si trovano oltre 1300 specie di piante e ricca vegetazione. Tanti ruscelli si incontrano a formare un laghetto, vicino ai resti millenari di case, castelli, chiese e campanili.
147 persone del luogo consigliano
I Giardini di Ninfa
68 Via Ninfina
147 persone del luogo consigliano
Un luogo che il New York Times ha definito "Il giardino più bello e romantico del mondo": i Giardini di Ninfa sono un’oasi naturale che si trova tra i ruderi medievali di un borgo antico nella zona di Latina, e che oggi si può visitare in tutto il suo splendore floreale. Indirizzo: Via Ninfina, 04012 Cisterna di Latina LT È un’area di 8 ettari in cui si trovano oltre 1300 specie di piante e ricca vegetazione. Tanti ruscelli si incontrano a formare un laghetto, vicino ai resti millenari di case, castelli, chiese e campanili.

Informazioni sulla città/località

Il castrum Sermineti, caduto agli inizi del XIII secolo sotto il dominio della famiglia Annibaldi, divenne possesso della famiglia Caetani: nel 1297 Pietro Caetani, conte di Caserta, l'acquistò grazie ai buoni uffici di papa Bonifacio VIII (Benedetto Caetani). I Caetani fecero di Sermoneta il centro dei loro domini nel Lazio meridionale, per via della fortunata posizione sulla via Pedemontana, arteria che aveva sostituito l'Appia nei collegamenti fra il Nord e il Sud dell'Italia. I sermonetani, per il controllo della strada e in particolare della dogana di passaggio, diedero appoggio ai Caetani nelle lotte contro la città di Ninfa e quindi contro la confinante Sezze. A questo periodo risale l'espansione del nucleo abitato medievale, molto ben conservato, in cui spiccano il Castello Caetani e la collegiata di S. Maria Assunta.
67 persone del luogo consigliano
Sermoneta
67 persone del luogo consigliano
Il castrum Sermineti, caduto agli inizi del XIII secolo sotto il dominio della famiglia Annibaldi, divenne possesso della famiglia Caetani: nel 1297 Pietro Caetani, conte di Caserta, l'acquistò grazie ai buoni uffici di papa Bonifacio VIII (Benedetto Caetani). I Caetani fecero di Sermoneta il centro dei loro domini nel Lazio meridionale, per via della fortunata posizione sulla via Pedemontana, arteria che aveva sostituito l'Appia nei collegamenti fra il Nord e il Sud dell'Italia. I sermonetani, per il controllo della strada e in particolare della dogana di passaggio, diedero appoggio ai Caetani nelle lotte contro la città di Ninfa e quindi contro la confinante Sezze. A questo periodo risale l'espansione del nucleo abitato medievale, molto ben conservato, in cui spiccano il Castello Caetani e la collegiata di S. Maria Assunta.
Raccolto nella cinta muraria, San Felice Circeo sorge su una piattaforma naturale a circa 100 metri sul livello del mare. Il paese di San Felice Circeo ha una storia antichissima che inizia con gli uomini di Neanderthal. Durante i secoli il Circeo è stato poi colonia romana, possedimento dei Templari durante il Medioevo, un feudo dei Caetani e, infine, roccaforte pontificia. Il Circeo è anche protagonista del mito di Ulisse e della Maga Circe, raccontato da Omero nell'Odissea.
112 persone del luogo consigliano
San Felice Circeo
2 Piazza Lanzuisi L
112 persone del luogo consigliano
Raccolto nella cinta muraria, San Felice Circeo sorge su una piattaforma naturale a circa 100 metri sul livello del mare. Il paese di San Felice Circeo ha una storia antichissima che inizia con gli uomini di Neanderthal. Durante i secoli il Circeo è stato poi colonia romana, possedimento dei Templari durante il Medioevo, un feudo dei Caetani e, infine, roccaforte pontificia. Il Circeo è anche protagonista del mito di Ulisse e della Maga Circe, raccontato da Omero nell'Odissea.
Piazzale Loffredo, 04019 Terracina LT Il Tempio di Giove Anxur è certamente da inserire tra i grandi santuari, edificati tra la metà del II secolo e la metà del I secolo a.C. in età repubblicana.
98 persone del luogo consigliano
Terracina
98 persone del luogo consigliano
Piazzale Loffredo, 04019 Terracina LT Il Tempio di Giove Anxur è certamente da inserire tra i grandi santuari, edificati tra la metà del II secolo e la metà del I secolo a.C. in età repubblicana.
Sperlonga è una delle località turistiche più esclusive e note della regione Lazio, amata sin dai tempi degli antichi romani e in particola modo dall'imperatore Tiberio che in questi luoghi aveva una sua villa imperiale i cui magnifici resti sono tuttora visitabili. Il paese è situato lungo la S. S. Flacca (tra Terracina e Gaeta) ed è arroccato su uno sperone roccioso che domina la costa in modo da difendersi meglio dalle scorrerie dei pirati. Il nome, Sperlonga, richiama le grotte naturali, ( speluncae ) che puntaggiano la sua costa e tra queste la più famosa è la “grotta o antro di Tiberio” inglobata nella villa dell'imperatore.Sperlonga vista da lontana Negli anni cinquanta il paese fu utilizzato come set cinematografico e oggi è stato insignito sia dalla bandiera blu per le sue spiagge attrezzate e con mare cristallino sia della bandiera verde con la quale i pediatri segnalano le spiagge particolarmente adatte ai bambini.
159 persone del luogo consigliano
Sperlonga
159 persone del luogo consigliano
Sperlonga è una delle località turistiche più esclusive e note della regione Lazio, amata sin dai tempi degli antichi romani e in particola modo dall'imperatore Tiberio che in questi luoghi aveva una sua villa imperiale i cui magnifici resti sono tuttora visitabili. Il paese è situato lungo la S. S. Flacca (tra Terracina e Gaeta) ed è arroccato su uno sperone roccioso che domina la costa in modo da difendersi meglio dalle scorrerie dei pirati. Il nome, Sperlonga, richiama le grotte naturali, ( speluncae ) che puntaggiano la sua costa e tra queste la più famosa è la “grotta o antro di Tiberio” inglobata nella villa dell'imperatore.Sperlonga vista da lontana Negli anni cinquanta il paese fu utilizzato come set cinematografico e oggi è stato insignito sia dalla bandiera blu per le sue spiagge attrezzate e con mare cristallino sia della bandiera verde con la quale i pediatri segnalano le spiagge particolarmente adatte ai bambini.
Bassiano (Vassiàno in dialetto locale[4]) è un comune italiano di 1 441 abitanti[1], il più alto della provincia di Latina nel Lazio dopo Rocca Massima e Campodimele. Detiene la Bandiera arancione.
10 persone del luogo consigliano
Bassiano
10 persone del luogo consigliano
Bassiano (Vassiàno in dialetto locale[4]) è un comune italiano di 1 441 abitanti[1], il più alto della provincia di Latina nel Lazio dopo Rocca Massima e Campodimele. Detiene la Bandiera arancione.