La guida di Alessandra

Alessandra
Alessandra
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Informazioni sulla città

GUBBIO, LA CITTA’ DI PIETRA DELL’UMBRIA Alle pendici del monte Ingino sorge Gubbio, la città di pietra dell’Umbria. Edificata quasi interamente in pietra Gubbio rimane oggi una delle più belle città medievali del mondo, per lo stato di conservazione dei monumenti e dell’intero impianto murario. Ricca di storia, arte, buona cucina è diventata famosa anche per essere stata il set di Don Matteo. UN PO’ DI STORIA Gubbio fu fondata dagli Umbri col nome di Ikuvium. Le antiche Tavole Eugubine dimostrano che era un importante centro politico e religioso. Sotto Roma Gubbio visse un periodo di gloria. I romani la chiamarono Iguvium e lasciarono splendide testimonianze visibili nei resti archeologici delle ville decorate con mosaici e del teatro romano. Alla fine dell’impero Gubbio venne distrutta dai Goti di Totila e dominata dai Bizantini prima e dai Longobardi poi. Al termine di questo periodo buio, Gubbio si riorganizzò e si costituì libero Comune. In questo processo di rinascita il vescovo Ubaldo Baldassini rivestì un ruolo fondamentale. GUBBIO E SANT’UBALDO Fortissima ancora oggi la devozione al Vescovo Ubaldo che portò Gubbio alla vittoria contro Perugia. La basilica a lui dedicata domina tutta la città dalla cima del Monte Ingino. Non a caso il primo dei Ceri che animano la festa del 15 maggio è dedicato a questo Santo. LA CITTA’ DI PIETRA DELL’UMBRIA Gubbio conobbe uno dei suoi periodi più floridi dalla metà del XIII secolo: quasi 50.000 abitanti assistettero all’ampliamento della città e allo sviluppo delle arti. Si edificarono le nuove mura e gli edifici simbolo della città: la cattedrale, il Palazzo dei Consoli e il Palazzo del Podestà. Gubbio divenne la città di pietra dell’Umbria, che ancora conosciamo e ammiriamo. Ma questo periodo fiorente si arrestò un secolo dopo con il dominio della Chiesa. Dopo lotte intestine e rivoluzioni, Gubbio ormai impoverita e indebolita, si consegnò ai Montefeltro, conti di Urbino. A questo periodo risale la costruzione del suo Palazzo Ducale. I 40 MARTIRI DI GUBBIO Della recente storia non possiamo non ricordare il tragico episodio dei “40 Martiri”: il 22 giugno 1944, per rappresaglia dopo l’attentato a due ufficiali tedeschi, 40 innocenti cittadini vennero catturati e fucilati. Un mausoleo ed il muro su cui sono rimasti impressi i segni dei proiettili restano a ricordo ed a futura memoria di questa storia che ha veramente segnato il cuore di tutti gli eugubini. Per chi volesse visitare questo luogo sacro: via del Mausoleo-Gubbio. Da un punto di vista naturalistico vi segnaliamo l’area naturale del Parco Naturale del Monte Cucco che conserva la grotta più grande d’Italia nella Gola del Bottaccione, dove sono state rinvenute importanti tracce del mondo preistorico. CURIOSITA’ • Gubbio è anche conosciuta come “la città dei matti”, per il carattere eccentrico e stravagante degli eugubini! Visitando la città, la tradizione dice che dopo aver effettuato tre giri intorno alla Fonte del Bargello potrete prendere la “patente da matto”, oggi acquistabile in un piccolo negozio che affaccia sulla piazzetta. • In Piazza Grande potete vedere una gabbia di ferro che, in passato, era usata per esporre al pubblico ludibrio ladri e malfattori. • Chi non ha mai visto un episodio del celeberrimo “Don Matteo”? Gubbio è stata scelta come set per ospitare le prime otto stagioni della famosissima fiction italiana. COSA VEDERE A GUBBIO Difficile fare una scelta tra le tante cose da visitare in questa cittadina. Sicuramente all’interno delle mura, il Palazzo dei Consoli, edificato tra il 1332 ed il 1349, che affaccia sulla splendida Piazza Grande, una piazza pensile, sorretta da quattro grandi arcate. Il campanile del Palazzo dei Consoli ospita il “campanone”, caro agli eugubini, che rintocca solo in alcune occasioni durante l’anno grazie alla forza fisica dei cosiddetti “campanari”. Di notevole interesse inoltre il palazzo Ducale, viva testimonianza della signoria di Federico da Montefeltro, il Palazzo del Capitano del Popolo ed il Palazzo del Bargello che affaccia sulla piazza ove sorge la “fontana dei matti”. Numerose le Chiese, da citare per curiosità, quella della Vittorina, dove la tradizione vuole che San Francesco d’Assisi abbia incontrato il lupo. Per avere una visione panoramica della città, vi suggeriamo un giro sulla funicolare che parte dalle mura della città ed arriva alla basilica di Sant’Ubaldo, sulla cima del Monte Ingino. COSA MANGIARE A Gubbio non c’è che da scegliere: degna di nota la famosa “torta al testo”, un impasto di acqua e farina che viene cotto su una piastra in ghisa, detta appunto “testo”; gli stringozzi al tartufo bianco, il “friccò”, un piatto di carni bianchi, stufate ed insaporite con rosmarino e salsa di pomodoro, vengono cotte e sfumate con vino bianco e aceto di vino bianco, il baccalà alla ceraiola. Tra i dolci: il brustengolo, i ganascioni delle Suore di Santa Lucia. EVENTI A cominciare dalla primavera con la “Processione del Cristo Morto”, per proseguire il 15 maggio con l’imperdibile “Festa dei Ceri”, il “palio della balestra”, alla fine di maggio e durante tutto il periodo delle feste natalizie “L’albero di Natale più grande del mondo”. Gubbio, la città di pietra dell’Umbria resta comunque un borgo da visitare durante tutto l’anno.
230 persone del luogo consigliano
Gubbio
230 persone del luogo consigliano
GUBBIO, LA CITTA’ DI PIETRA DELL’UMBRIA Alle pendici del monte Ingino sorge Gubbio, la città di pietra dell’Umbria. Edificata quasi interamente in pietra Gubbio rimane oggi una delle più belle città medievali del mondo, per lo stato di conservazione dei monumenti e dell’intero impianto murario. Ricca di storia, arte, buona cucina è diventata famosa anche per essere stata il set di Don Matteo. UN PO’ DI STORIA Gubbio fu fondata dagli Umbri col nome di Ikuvium. Le antiche Tavole Eugubine dimostrano che era un importante centro politico e religioso. Sotto Roma Gubbio visse un periodo di gloria. I romani la chiamarono Iguvium e lasciarono splendide testimonianze visibili nei resti archeologici delle ville decorate con mosaici e del teatro romano. Alla fine dell’impero Gubbio venne distrutta dai Goti di Totila e dominata dai Bizantini prima e dai Longobardi poi. Al termine di questo periodo buio, Gubbio si riorganizzò e si costituì libero Comune. In questo processo di rinascita il vescovo Ubaldo Baldassini rivestì un ruolo fondamentale. GUBBIO E SANT’UBALDO Fortissima ancora oggi la devozione al Vescovo Ubaldo che portò Gubbio alla vittoria contro Perugia. La basilica a lui dedicata domina tutta la città dalla cima del Monte Ingino. Non a caso il primo dei Ceri che animano la festa del 15 maggio è dedicato a questo Santo. LA CITTA’ DI PIETRA DELL’UMBRIA Gubbio conobbe uno dei suoi periodi più floridi dalla metà del XIII secolo: quasi 50.000 abitanti assistettero all’ampliamento della città e allo sviluppo delle arti. Si edificarono le nuove mura e gli edifici simbolo della città: la cattedrale, il Palazzo dei Consoli e il Palazzo del Podestà. Gubbio divenne la città di pietra dell’Umbria, che ancora conosciamo e ammiriamo. Ma questo periodo fiorente si arrestò un secolo dopo con il dominio della Chiesa. Dopo lotte intestine e rivoluzioni, Gubbio ormai impoverita e indebolita, si consegnò ai Montefeltro, conti di Urbino. A questo periodo risale la costruzione del suo Palazzo Ducale. I 40 MARTIRI DI GUBBIO Della recente storia non possiamo non ricordare il tragico episodio dei “40 Martiri”: il 22 giugno 1944, per rappresaglia dopo l’attentato a due ufficiali tedeschi, 40 innocenti cittadini vennero catturati e fucilati. Un mausoleo ed il muro su cui sono rimasti impressi i segni dei proiettili restano a ricordo ed a futura memoria di questa storia che ha veramente segnato il cuore di tutti gli eugubini. Per chi volesse visitare questo luogo sacro: via del Mausoleo-Gubbio. Da un punto di vista naturalistico vi segnaliamo l’area naturale del Parco Naturale del Monte Cucco che conserva la grotta più grande d’Italia nella Gola del Bottaccione, dove sono state rinvenute importanti tracce del mondo preistorico. CURIOSITA’ • Gubbio è anche conosciuta come “la città dei matti”, per il carattere eccentrico e stravagante degli eugubini! Visitando la città, la tradizione dice che dopo aver effettuato tre giri intorno alla Fonte del Bargello potrete prendere la “patente da matto”, oggi acquistabile in un piccolo negozio che affaccia sulla piazzetta. • In Piazza Grande potete vedere una gabbia di ferro che, in passato, era usata per esporre al pubblico ludibrio ladri e malfattori. • Chi non ha mai visto un episodio del celeberrimo “Don Matteo”? Gubbio è stata scelta come set per ospitare le prime otto stagioni della famosissima fiction italiana. COSA VEDERE A GUBBIO Difficile fare una scelta tra le tante cose da visitare in questa cittadina. Sicuramente all’interno delle mura, il Palazzo dei Consoli, edificato tra il 1332 ed il 1349, che affaccia sulla splendida Piazza Grande, una piazza pensile, sorretta da quattro grandi arcate. Il campanile del Palazzo dei Consoli ospita il “campanone”, caro agli eugubini, che rintocca solo in alcune occasioni durante l’anno grazie alla forza fisica dei cosiddetti “campanari”. Di notevole interesse inoltre il palazzo Ducale, viva testimonianza della signoria di Federico da Montefeltro, il Palazzo del Capitano del Popolo ed il Palazzo del Bargello che affaccia sulla piazza ove sorge la “fontana dei matti”. Numerose le Chiese, da citare per curiosità, quella della Vittorina, dove la tradizione vuole che San Francesco d’Assisi abbia incontrato il lupo. Per avere una visione panoramica della città, vi suggeriamo un giro sulla funicolare che parte dalle mura della città ed arriva alla basilica di Sant’Ubaldo, sulla cima del Monte Ingino. COSA MANGIARE A Gubbio non c’è che da scegliere: degna di nota la famosa “torta al testo”, un impasto di acqua e farina che viene cotto su una piastra in ghisa, detta appunto “testo”; gli stringozzi al tartufo bianco, il “friccò”, un piatto di carni bianchi, stufate ed insaporite con rosmarino e salsa di pomodoro, vengono cotte e sfumate con vino bianco e aceto di vino bianco, il baccalà alla ceraiola. Tra i dolci: il brustengolo, i ganascioni delle Suore di Santa Lucia. EVENTI A cominciare dalla primavera con la “Processione del Cristo Morto”, per proseguire il 15 maggio con l’imperdibile “Festa dei Ceri”, il “palio della balestra”, alla fine di maggio e durante tutto il periodo delle feste natalizie “L’albero di Natale più grande del mondo”. Gubbio, la città di pietra dell’Umbria resta comunque un borgo da visitare durante tutto l’anno.

Servizi al turista

https://www.comune.gubbio.pg.it/argomento/servizi-al-turista/
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Gubbio
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Supermercati

Supermercati CONAD SUPERSTORE Via Rita Atria, 2, 06024 Gubbio PG 6Km dall'appartamento, 8 minuti in auto Orari: lunedì 08:30–20 martedì 08:30–20 mercoledì 08:30–20 giovedì 08:30–20 venerdì 08:30–20 sabato 08:30–20 domenica 09–13:30
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Gubbio
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Supermercati CONAD SUPERSTORE Via Rita Atria, 2, 06024 Gubbio PG 6Km dall'appartamento, 8 minuti in auto Orari: lunedì 08:30–20 martedì 08:30–20 mercoledì 08:30–20 giovedì 08:30–20 venerdì 08:30–20 sabato 08:30–20 domenica 09–13:30

Lavanderia self-service

Lavanderia Self Service Mille Bolle Largo Appennino, 34 06024 Padule PG Orari: lunedì 07:30–23:30 martedì 07:30–23:30 mercoledì 07:30–23:30 giovedì 07:30–23:30 venerdì 07:30–23:30 sabato 07:30–23:30 domenica 07:30–23:30 La lavanderia si trova a 2,7km dall'appartamento, a 4 minuti in auto
Padule-San Marco
Lavanderia Self Service Mille Bolle Largo Appennino, 34 06024 Padule PG Orari: lunedì 07:30–23:30 martedì 07:30–23:30 mercoledì 07:30–23:30 giovedì 07:30–23:30 venerdì 07:30–23:30 sabato 07:30–23:30 domenica 07:30–23:30 La lavanderia si trova a 2,7km dall'appartamento, a 4 minuti in auto

Numeri utili e di emergenza

Numeri di Emergenza Carabinieri Via Leonardo da Vinci, Tel.+39 075 9235700 ‎ Vigili del Fuoco Via Alessandro Volta Tel. +39 075 9273722 Servizio di Continuità Assistenziale - Ex Guardia Medica Piazza Quaranta Martiri Tel. +39 075 9239468 Guardia Forestale Via della Piaggiola, 64 tel. +39 075-9272585 Ospedale Frazione Branca Tel. +39 075-9270801 Polizia Municipale Largo Pentapoli Tel.+39 075 9273770 Ambulatorio Veterinario Gubbio Delle Dott.Sse Corradi Chiara E D'Alessio Maria Immacolata Piazza Gian Lorenzo Bernini, 6, 06024 Gubbio PG Tel.+39 075 922 1331 Ambulatorio Veterinario Via di Porta Romana, 182, 06024 Gubbio PG Tel. +39 333 333 4113 Ambulatorio Veterinario Dott. Monacelli Giacomo Corso Giuseppe Garibaldi, 138, 06024 Gubbio PG Tel. +39 075 922 1282 Veterinario Dott. Francioni 101 Localita' S. Martino In Colle, Gubbio, PG 0602 Tel. +39 075 927 5752
230 persone del luogo consigliano
Gubbio
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Numeri di Emergenza Carabinieri Via Leonardo da Vinci, Tel.+39 075 9235700 ‎ Vigili del Fuoco Via Alessandro Volta Tel. +39 075 9273722 Servizio di Continuità Assistenziale - Ex Guardia Medica Piazza Quaranta Martiri Tel. +39 075 9239468 Guardia Forestale Via della Piaggiola, 64 tel. +39 075-9272585 Ospedale Frazione Branca Tel. +39 075-9270801 Polizia Municipale Largo Pentapoli Tel.+39 075 9273770 Ambulatorio Veterinario Gubbio Delle Dott.Sse Corradi Chiara E D'Alessio Maria Immacolata Piazza Gian Lorenzo Bernini, 6, 06024 Gubbio PG Tel.+39 075 922 1331 Ambulatorio Veterinario Via di Porta Romana, 182, 06024 Gubbio PG Tel. +39 333 333 4113 Ambulatorio Veterinario Dott. Monacelli Giacomo Corso Giuseppe Garibaldi, 138, 06024 Gubbio PG Tel. +39 075 922 1282 Veterinario Dott. Francioni 101 Localita' S. Martino In Colle, Gubbio, PG 0602 Tel. +39 075 927 5752

Visite turistiche

“Assisi è una gran bella cosa, paese, città e santuario”, scriveva Giosuè Carducci. Paese, perché ha tutte le caratteristiche del borgo umbro: arroccato in cima a una collina che guarda sulla valle, piccolo, composto, uguale nei secoli. Città, perché Assisi ha svolto un ruolo fondamentale nella storia del mondo: da qui è partito San Francesco per cambiare (o almeno provare) la chiesa. Santuario, perché del passaggio di San Francesco e Santa Chiara restano chiese piccole e grandi, luoghi miracolosi, cripte che attirano ogni anno migliaia di fedeli. Oltre ai luoghi religiosi in cui hanno lasciato i loro capolavori Giotto e Simone Martini, Assisi ha una bella Rocca, una ricca Pinacoteca Civica, uno straordinario Tempio della Minerva e una scenografica Piazza del Comune. Non ultime ci sono una grande tradizione di ospitalità e una gastronomia con prodotti di eccellenza. LA VIA DI SAN FRANCESCO Un unico cammino per raggiungere Assisi sui passi di San Francesco La Via di Francesco è un itinerario a piedi, in bicicletta e a cavallo che collega tra loro alcuni luoghi che testimoniano della vita e della predicazione del Santo di Assisi; un cammino di pellegrinaggio, che intende riproporre l'esperienza francescana nelle terre che il Poverello ha calcato nelle sue itineranze. Proprio nell'aderenza alla storia di Francesco la Via trova la sua plausibilità e il suo fascino: i paesaggi sui quali l'occhio del pellegrino si posa sono i medesimi che hanno rallegrato il cuore semplice di Francesco; le località di tappa conservano la memoria delle sue parole e delle sue gesta; la gente che si incontra lungo il cammino è imparentata con lui. L'Umbria è rimasta, nonostante tutto, la terra di Francesco, nutrita di una spiritualità che parla di amore per le piccole cose, di rispetto e gratitudine per il creato, di accoglienza generosa dell'altro, chiunque egli sia. Camminare lungo la Via di Francesco, allora, costituisce un autentico cammino dello spirito, che viene incontro al desiderio dell'uomo, anche dell'uomo d'oggi, di ricercare nelle profondità di se stesso il senso della propria esistenza. La figura di Francesco, che giganteggia in Assisi, meta del cammino, accompagna in realtà per tutto il percorso, parlando alla mente e al cuore del viandante della possibilità di condurre la vita quotidiana in piena armonia con il mondo, con l'uomo e con Dio. È un'arte di vivere preziosa, che è il più autentico frutto del cammino verso Assisi: un regalo che l'Umbria di Francesco è capace di fare al pellegrino, come ad ogni persona che le si accosti con l'animo aperto. Link per i percorsi a piedi: https://www.viadifrancesco.it/la-via-di-francesco-itinerario-del-pellegrinaggio/percorsi-a-piedi-itinerario-via-di-francesco Link per i percorsi in bicicletta: https://www.viadifrancesco.it/la-via-di-francesco-itinerario-del-pellegrinaggio/percorsi-in-bici-itinerario-via-di-francesco
594 persone del luogo consigliano
Assisi
594 persone del luogo consigliano
“Assisi è una gran bella cosa, paese, città e santuario”, scriveva Giosuè Carducci. Paese, perché ha tutte le caratteristiche del borgo umbro: arroccato in cima a una collina che guarda sulla valle, piccolo, composto, uguale nei secoli. Città, perché Assisi ha svolto un ruolo fondamentale nella storia del mondo: da qui è partito San Francesco per cambiare (o almeno provare) la chiesa. Santuario, perché del passaggio di San Francesco e Santa Chiara restano chiese piccole e grandi, luoghi miracolosi, cripte che attirano ogni anno migliaia di fedeli. Oltre ai luoghi religiosi in cui hanno lasciato i loro capolavori Giotto e Simone Martini, Assisi ha una bella Rocca, una ricca Pinacoteca Civica, uno straordinario Tempio della Minerva e una scenografica Piazza del Comune. Non ultime ci sono una grande tradizione di ospitalità e una gastronomia con prodotti di eccellenza. LA VIA DI SAN FRANCESCO Un unico cammino per raggiungere Assisi sui passi di San Francesco La Via di Francesco è un itinerario a piedi, in bicicletta e a cavallo che collega tra loro alcuni luoghi che testimoniano della vita e della predicazione del Santo di Assisi; un cammino di pellegrinaggio, che intende riproporre l'esperienza francescana nelle terre che il Poverello ha calcato nelle sue itineranze. Proprio nell'aderenza alla storia di Francesco la Via trova la sua plausibilità e il suo fascino: i paesaggi sui quali l'occhio del pellegrino si posa sono i medesimi che hanno rallegrato il cuore semplice di Francesco; le località di tappa conservano la memoria delle sue parole e delle sue gesta; la gente che si incontra lungo il cammino è imparentata con lui. L'Umbria è rimasta, nonostante tutto, la terra di Francesco, nutrita di una spiritualità che parla di amore per le piccole cose, di rispetto e gratitudine per il creato, di accoglienza generosa dell'altro, chiunque egli sia. Camminare lungo la Via di Francesco, allora, costituisce un autentico cammino dello spirito, che viene incontro al desiderio dell'uomo, anche dell'uomo d'oggi, di ricercare nelle profondità di se stesso il senso della propria esistenza. La figura di Francesco, che giganteggia in Assisi, meta del cammino, accompagna in realtà per tutto il percorso, parlando alla mente e al cuore del viandante della possibilità di condurre la vita quotidiana in piena armonia con il mondo, con l'uomo e con Dio. È un'arte di vivere preziosa, che è il più autentico frutto del cammino verso Assisi: un regalo che l'Umbria di Francesco è capace di fare al pellegrino, come ad ogni persona che le si accosti con l'animo aperto. Link per i percorsi a piedi: https://www.viadifrancesco.it/la-via-di-francesco-itinerario-del-pellegrinaggio/percorsi-a-piedi-itinerario-via-di-francesco Link per i percorsi in bicicletta: https://www.viadifrancesco.it/la-via-di-francesco-itinerario-del-pellegrinaggio/percorsi-in-bici-itinerario-via-di-francesco
Allungato su uno sperone del Monte Subasio, il placido borgo umbro di Spello si presenta al visitatore con le sue case colorate di rosa. Tra i suoi vicoli acciottolati, nelle chiese affrescate, all’ombra dei suoi monumenti, Spello conserva i segni della sua lunga storia: romana, longobarda, di papi e signori. Numerosi sono i resti di epoca romana quando Spello, o meglio Hispellum, era “splendidissima colonia Julia”, come recita un cartello posto sulla facciata del Portonaccio. Di questi secoli di splendore oggi ci restano le mura fortificate romane meglio conservate d’Italia, 3 magnifiche porte di ingresso al borgo, il fitto reticolo di stradine che da maggio a luglio diventano palcoscenico fiorito e raggiungono il culmine con l’Infiorata. Poi c’è il Pinturicchio: il suo passaggio a Spello ci ha lasciato molti capolavori. Prima di tutto la Cappella Baglioni, poi la pala d’altare con la Madonna col bambino in trono nella Chiesa di Sant’Andrea. L’Infiorata è la manifestazione storico – religiosa che si rinnova ogni anno nel giorno del Corpus Domini (nona domenica dopo la Pasqua). L'INFIORATA DI SPELLO L’Infiorata è la manifestazione storico – religiosa che si rinnova ogni anno nel giorno del Corpus Domini (nona domenica dopo la Pasqua). Secondo un’antica tradizione, al fine di onorare il passaggio del Corpo di Cristo portato in processione dal vescovo, le vie e le piazze Spello si riempiono di tappeti e quadri floreali susseguendosi in un lungo percorso di circa 1,5 km. E’ nella notte che precede la festa religiosa che gli abili infioratori realizzano le loro straordinarie composizioni floreali, sotto gli occhi dei cittadini di Spello che scendono in strada per vedere come quelle opere d’arte prendono forma in un clima di grande allegria e coinvolgimento. Con il tempo l’Infiorata è diventata anche una gara: la domenica mattina, prima della processione, una giuria giudica e premia la migliore infiorata. LE FONTI DEL CLITUNNO A 15 minuti di auto da Spello ci sono diversi luoghi meravigliosi: ad esempio i borghi di Bevagna e Montefalco. Ma più di tutti, meritano una visita le Fonti del Clitunno. Queste sorgenti straordinarie sono, purtroppo, sconosciute alla maggior parte degli italiani. Il loro suggestivo aspetto con la vegetazione che circonda le rive riflettendosi nelle acque dai colori intensi, è stato fonte d’ispirazione per molti scrittori e poeti. Nell’antichità si credeva che nei fondali di queste acque dimorasse il Dio Clitunno, in onore del quale sorsero tre templi andati poi perduti. Unico superstite di quelle costruzioni, un piccolo tempietto poco distante.
177 persone del luogo consigliano
Spello
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Allungato su uno sperone del Monte Subasio, il placido borgo umbro di Spello si presenta al visitatore con le sue case colorate di rosa. Tra i suoi vicoli acciottolati, nelle chiese affrescate, all’ombra dei suoi monumenti, Spello conserva i segni della sua lunga storia: romana, longobarda, di papi e signori. Numerosi sono i resti di epoca romana quando Spello, o meglio Hispellum, era “splendidissima colonia Julia”, come recita un cartello posto sulla facciata del Portonaccio. Di questi secoli di splendore oggi ci restano le mura fortificate romane meglio conservate d’Italia, 3 magnifiche porte di ingresso al borgo, il fitto reticolo di stradine che da maggio a luglio diventano palcoscenico fiorito e raggiungono il culmine con l’Infiorata. Poi c’è il Pinturicchio: il suo passaggio a Spello ci ha lasciato molti capolavori. Prima di tutto la Cappella Baglioni, poi la pala d’altare con la Madonna col bambino in trono nella Chiesa di Sant’Andrea. L’Infiorata è la manifestazione storico – religiosa che si rinnova ogni anno nel giorno del Corpus Domini (nona domenica dopo la Pasqua). L'INFIORATA DI SPELLO L’Infiorata è la manifestazione storico – religiosa che si rinnova ogni anno nel giorno del Corpus Domini (nona domenica dopo la Pasqua). Secondo un’antica tradizione, al fine di onorare il passaggio del Corpo di Cristo portato in processione dal vescovo, le vie e le piazze Spello si riempiono di tappeti e quadri floreali susseguendosi in un lungo percorso di circa 1,5 km. E’ nella notte che precede la festa religiosa che gli abili infioratori realizzano le loro straordinarie composizioni floreali, sotto gli occhi dei cittadini di Spello che scendono in strada per vedere come quelle opere d’arte prendono forma in un clima di grande allegria e coinvolgimento. Con il tempo l’Infiorata è diventata anche una gara: la domenica mattina, prima della processione, una giuria giudica e premia la migliore infiorata. LE FONTI DEL CLITUNNO A 15 minuti di auto da Spello ci sono diversi luoghi meravigliosi: ad esempio i borghi di Bevagna e Montefalco. Ma più di tutti, meritano una visita le Fonti del Clitunno. Queste sorgenti straordinarie sono, purtroppo, sconosciute alla maggior parte degli italiani. Il loro suggestivo aspetto con la vegetazione che circonda le rive riflettendosi nelle acque dai colori intensi, è stato fonte d’ispirazione per molti scrittori e poeti. Nell’antichità si credeva che nei fondali di queste acque dimorasse il Dio Clitunno, in onore del quale sorsero tre templi andati poi perduti. Unico superstite di quelle costruzioni, un piccolo tempietto poco distante.
Perugia è un piccolo gioiello che si dischiude pian piano davanti agli occhi dei visitatori. La cittadina umbra custodisce tesori artistici e monumentali che ne testimoniano il ricco passato e rendono giustizia al primato culturale del nostro Paese. Anche se conserva l’aspetto e il ritmo di vita di un piccolo borgo medievale fortificato, Perugia ha una vita cittadina molto intensa, legata soprattutto alla presenze di una delle più antiche Università degli Studi della Penisola (fondata nel 1308), oltre che della maggiore Università per stranieri d’Italia. Non è quindi una città museo, piena di turisti di giorno e vuota di notte, ma un posto a cui dedicare qualcosa in più di una visita mordi e fuggi dedicata ai monumenti più importanti.
462 persone del luogo consigliano
Perugia
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Perugia è un piccolo gioiello che si dischiude pian piano davanti agli occhi dei visitatori. La cittadina umbra custodisce tesori artistici e monumentali che ne testimoniano il ricco passato e rendono giustizia al primato culturale del nostro Paese. Anche se conserva l’aspetto e il ritmo di vita di un piccolo borgo medievale fortificato, Perugia ha una vita cittadina molto intensa, legata soprattutto alla presenze di una delle più antiche Università degli Studi della Penisola (fondata nel 1308), oltre che della maggiore Università per stranieri d’Italia. Non è quindi una città museo, piena di turisti di giorno e vuota di notte, ma un posto a cui dedicare qualcosa in più di una visita mordi e fuggi dedicata ai monumenti più importanti.
Alle origini più antiche di Spoleto appartengono il Teatro Romano, l’Arco di Druso e la Basilica paleocristiana di San Salvatore; ma a dominare su tutti i monumenti, la fortezza fatta costruire dal cardinale Albornoz nella seconda metà del Trecento. La Cappella Eroli e la Cappella delle Reliquie sono altre due attrazioni da non perdere: nella prima potrete ammirare bellissimi affreschi del Pinturicchio; mentre la seconda custodisce la trecentesca statua della Madonna col Bambino. Al centro della città sorge maestoso il Duomo e a poca distanza il Palazzo Arroni e la Chiesa di Santa Maria della Manna d’Oro. Non solo arte, ma Spoleto è promotrice di importanti eventi culturali; primo fra tutti il Festival dei Due Mondi: una rassegna di cinema, teatro, arte, musica e balletto.
222 persone del luogo consigliano
Spoleto
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Alle origini più antiche di Spoleto appartengono il Teatro Romano, l’Arco di Druso e la Basilica paleocristiana di San Salvatore; ma a dominare su tutti i monumenti, la fortezza fatta costruire dal cardinale Albornoz nella seconda metà del Trecento. La Cappella Eroli e la Cappella delle Reliquie sono altre due attrazioni da non perdere: nella prima potrete ammirare bellissimi affreschi del Pinturicchio; mentre la seconda custodisce la trecentesca statua della Madonna col Bambino. Al centro della città sorge maestoso il Duomo e a poca distanza il Palazzo Arroni e la Chiesa di Santa Maria della Manna d’Oro. Non solo arte, ma Spoleto è promotrice di importanti eventi culturali; primo fra tutti il Festival dei Due Mondi: una rassegna di cinema, teatro, arte, musica e balletto.
Elegante città medievale, meta tra le più affascinanti dell’Umbria, Todi sorge austera e malinconica sulla cima di una collina che sovrasta la bellissima valle del Tevere. Passeggiando per le stradine di Todi, potrete lasciarvi catturare dall’incanto di una città in cui si respira ancora un’atmosfera d’altri tempi. In Piazza del Popolo, antica sede del foro romano, potrete visitare i principali monumenti di Todi: il Duomo, il Palazzo dei Priori, il Palazzo del Capitano ed il Palazzo del Popolo; tutti simboli di un potere che fu. Sempre in questa Piazza, potrete alternare alla visita culturale piacevoli soste in qualche caffetteria o in una delle botteghe tipiche per acquistare i tessuti lavorati a mano. Da non dimenticare la tradizione vinicola di Todi: il vino è da sempre protagonista indiscusso della vita dei tuderti Fuori le mura cittadine, nella parte bassa, c’è il Tempio di Santa Maria della Consolazione, opera architettonica conosciuta in tutto il mondo e considerata uno degli edifici-simbolo del Rinascimento italiano.
192 persone del luogo consigliano
Todi
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Elegante città medievale, meta tra le più affascinanti dell’Umbria, Todi sorge austera e malinconica sulla cima di una collina che sovrasta la bellissima valle del Tevere. Passeggiando per le stradine di Todi, potrete lasciarvi catturare dall’incanto di una città in cui si respira ancora un’atmosfera d’altri tempi. In Piazza del Popolo, antica sede del foro romano, potrete visitare i principali monumenti di Todi: il Duomo, il Palazzo dei Priori, il Palazzo del Capitano ed il Palazzo del Popolo; tutti simboli di un potere che fu. Sempre in questa Piazza, potrete alternare alla visita culturale piacevoli soste in qualche caffetteria o in una delle botteghe tipiche per acquistare i tessuti lavorati a mano. Da non dimenticare la tradizione vinicola di Todi: il vino è da sempre protagonista indiscusso della vita dei tuderti Fuori le mura cittadine, nella parte bassa, c’è il Tempio di Santa Maria della Consolazione, opera architettonica conosciuta in tutto il mondo e considerata uno degli edifici-simbolo del Rinascimento italiano.
La perfetta sintonia tra Orvieto e la rupe di tufo su cui sorge è un significativo esempio dell’armonica integrazione tra natura e azione umana. Questa spendida cittadina è la meta prediletta da chi ricerca un turismo di qualità: Orvieto offre ai suoi visitatori un ricco patrimonio storico, artistico, gastronomico ed ambientale. Passeggiare per le strade della città significa fare un viaggio nei sui tre millenni di storia: in ogni punto si ritrovano tracce di epoche passate. La visita potrebbe partire dal Duomo per poi proseguire con la Rocca ed il Pozzo di San Patrizio. Incamminandovi verso Corso Cavour, dopo una sosta in una delle antiche botteghe, arriverete in Piazza del Popolo dove dominano in tutto il loro splendore il Palazzo del Popolo ed i Palazzi Papali. Tra un monumento e l’altro, concedetevi una pausa in una delle caratteristiche trattorie per assaporare i prodotti tipici di questa terra. LA NECROPOLI ETRUSCA La necropoli etrusca del “Crocifisso del Tufo“, unitamente al sito con i resti del tempio etrusco del Belvedere, è una delle maggiori testimonianze, tutt’oggi visibile, della civiltà etrusca che per molti secoli ha stanziato ad Orvieto. Questa necropoli (letteralmente “città dei morti”) si trova proprio al di sotto della rupe tufacea e si snoda lungo un percorso nel verde da dove emergono svariate tombe etrusche dalla caratteristica forma rettangolare e con una struttura molto lineare e ordinata che ha le fattezze di una vera e propria città. Il nome della necropoli si deve alla vicina chiesa rupestre (appena al di sopra delle tombe) dove è presente un crocifisso scolpito nel tufo. Le tombe sono del tipo “a camera” e i disposte lungo una rete di vie sepolcrali che formano un impianto ortogonale. Esse sono in massima parte destinate a singoli nuclei familiari. Sull’architrave di ogni tomba della necropoli è ancora possibile leggere il nome della famiglia etrusca ivi sepolta. Tutti gli oggetti ed i vasi ritrovati in questa necropoli sono esposti nei musei della città di Orvieto. Sul versante opposto della rupe, in zona perimetrale, si trova anche l’altra Necropoli Santuario etrusco della Cannicella, un sito accessibile su prenotazione con visita guidata dove sono presenti resti parziali di origine etrusca di quella che fu una necropoli ed un luogo di culto degli etruschi. Gli scavi effettuati negli anni in quest’area hanno portato alla luce una statua di fattezze femminili denominata la “Venere di Cannicella”. L’area archeologica della Necropoli del Crocifisso del tufo è facilmente raggiungibile in auto provenendo dalla strada della Stazione. L’area è dotata di una propria area parcheggio. La necropoli si può anche raggiungere a piedi dal centro storico della città seguendo le indicazioni per il parcheggio di Via Pecorelli, quindi prendendo dalla antica Porta Vivaria il sentiero segnalato del Paao.
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Orvieto
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La perfetta sintonia tra Orvieto e la rupe di tufo su cui sorge è un significativo esempio dell’armonica integrazione tra natura e azione umana. Questa spendida cittadina è la meta prediletta da chi ricerca un turismo di qualità: Orvieto offre ai suoi visitatori un ricco patrimonio storico, artistico, gastronomico ed ambientale. Passeggiare per le strade della città significa fare un viaggio nei sui tre millenni di storia: in ogni punto si ritrovano tracce di epoche passate. La visita potrebbe partire dal Duomo per poi proseguire con la Rocca ed il Pozzo di San Patrizio. Incamminandovi verso Corso Cavour, dopo una sosta in una delle antiche botteghe, arriverete in Piazza del Popolo dove dominano in tutto il loro splendore il Palazzo del Popolo ed i Palazzi Papali. Tra un monumento e l’altro, concedetevi una pausa in una delle caratteristiche trattorie per assaporare i prodotti tipici di questa terra. LA NECROPOLI ETRUSCA La necropoli etrusca del “Crocifisso del Tufo“, unitamente al sito con i resti del tempio etrusco del Belvedere, è una delle maggiori testimonianze, tutt’oggi visibile, della civiltà etrusca che per molti secoli ha stanziato ad Orvieto. Questa necropoli (letteralmente “città dei morti”) si trova proprio al di sotto della rupe tufacea e si snoda lungo un percorso nel verde da dove emergono svariate tombe etrusche dalla caratteristica forma rettangolare e con una struttura molto lineare e ordinata che ha le fattezze di una vera e propria città. Il nome della necropoli si deve alla vicina chiesa rupestre (appena al di sopra delle tombe) dove è presente un crocifisso scolpito nel tufo. Le tombe sono del tipo “a camera” e i disposte lungo una rete di vie sepolcrali che formano un impianto ortogonale. Esse sono in massima parte destinate a singoli nuclei familiari. Sull’architrave di ogni tomba della necropoli è ancora possibile leggere il nome della famiglia etrusca ivi sepolta. Tutti gli oggetti ed i vasi ritrovati in questa necropoli sono esposti nei musei della città di Orvieto. Sul versante opposto della rupe, in zona perimetrale, si trova anche l’altra Necropoli Santuario etrusco della Cannicella, un sito accessibile su prenotazione con visita guidata dove sono presenti resti parziali di origine etrusca di quella che fu una necropoli ed un luogo di culto degli etruschi. Gli scavi effettuati negli anni in quest’area hanno portato alla luce una statua di fattezze femminili denominata la “Venere di Cannicella”. L’area archeologica della Necropoli del Crocifisso del tufo è facilmente raggiungibile in auto provenendo dalla strada della Stazione. L’area è dotata di una propria area parcheggio. La necropoli si può anche raggiungere a piedi dal centro storico della città seguendo le indicazioni per il parcheggio di Via Pecorelli, quindi prendendo dalla antica Porta Vivaria il sentiero segnalato del Paao.
La Cascata delle Marmore è una delle più famose d’Italia e tra le più alte in Europa. Si trova nella Valnerina, a poca distanza da Terni, inserita all’interno del Parco Regionale Fluviale del Nera. È formata dal fiume Velino, che si getta nel fiume Nera scendendo dal Lago di Piediluco. Se avete in programma una visita in zona, è una tappa obbligatoria. Marmore, una cascata di emozioni Per ammirare i salti della Cascata è possibile entrare da due diversi punti: il Belvedere Inferiore e il Belvedere Superiore. Il Belvedere Superiore, che si trova alla fine dell’omonimo paese di Marmore sulla strada che porta a Piediluco, offre una vista spettacolare del primo salto, mentre dal Belvedere Inferiore sulla strada che conduce in Valnerina è possibile avere una panoramica totale della Cascata e ammirarla in tutta la sua maestosità. Un sentiero panoramico collega i due punti di accesso. All’interno del Parco è inoltre possibile percorrere sei affascinanti sentieri ben tracciati e segnalati, che vi permetteranno di ammirare i salti d’acqua da più prospettive e godere appieno di panorami di suggestiva bellezza. Non solo natura, ma anche arte perché a ridosso della cascata ci sono resti di archeologia industriale e opere idrauliche conservati nel Parco archeologico industriale di Campacci di Marmore. Durante il periodo estivo non perdete una visita in notturna della Cascata che, grazie a un particolare impianto di illuminazione a led di ultima generazione, crea un effetto particolare grazie a fasci di luce che valorizzano il movimento della discesa delle acque. Se siete appassionati di attività outdoor, la Cascata delle Marmore è il contesto ideale per la pratica di sport anche estremi: dal rafting al soft rafting, dal torrentismo all’hydrospeed, dal kayak al rilassante River walking, discesa guidata adatta a chiunque, anche a chi non sa nuotare. Se invece siete affascinati dal mondo sotterraneo, il Parco della Cascata delle Marmore offre la possibilità di visitare alcune grotte e forme carsiche scavate nei millenni dalle acque. Le cavità principali, sia per interesse speleologico, sia per bellezza e la suggestività degli ambienti, sono racchiuse in tre distinti complessi: il primo, costituito dalla Grotta della Morta e dalla Grotta delle Diaclasi; il secondo, costituito dalla Grotta delle Colonne; il terzo, con uno sviluppo di oltre 190 m., costituito dalla Grotta della Condotta, che prende il nome dall’antica condotta che in passato alimentava il sistema di centrali idroelettriche. Alcune grotte è possibile visitarle anche con i bambini. Il sabato e la domenica, su prenotazione, è possibile vivere a 360 gradi il parco attraverso l’esperienza del Cinema 6D. Per ulteriori info e per acquistare i bligletti: https://www.cascatadellemarmore.info/
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Marmore Falls
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La Cascata delle Marmore è una delle più famose d’Italia e tra le più alte in Europa. Si trova nella Valnerina, a poca distanza da Terni, inserita all’interno del Parco Regionale Fluviale del Nera. È formata dal fiume Velino, che si getta nel fiume Nera scendendo dal Lago di Piediluco. Se avete in programma una visita in zona, è una tappa obbligatoria. Marmore, una cascata di emozioni Per ammirare i salti della Cascata è possibile entrare da due diversi punti: il Belvedere Inferiore e il Belvedere Superiore. Il Belvedere Superiore, che si trova alla fine dell’omonimo paese di Marmore sulla strada che porta a Piediluco, offre una vista spettacolare del primo salto, mentre dal Belvedere Inferiore sulla strada che conduce in Valnerina è possibile avere una panoramica totale della Cascata e ammirarla in tutta la sua maestosità. Un sentiero panoramico collega i due punti di accesso. All’interno del Parco è inoltre possibile percorrere sei affascinanti sentieri ben tracciati e segnalati, che vi permetteranno di ammirare i salti d’acqua da più prospettive e godere appieno di panorami di suggestiva bellezza. Non solo natura, ma anche arte perché a ridosso della cascata ci sono resti di archeologia industriale e opere idrauliche conservati nel Parco archeologico industriale di Campacci di Marmore. Durante il periodo estivo non perdete una visita in notturna della Cascata che, grazie a un particolare impianto di illuminazione a led di ultima generazione, crea un effetto particolare grazie a fasci di luce che valorizzano il movimento della discesa delle acque. Se siete appassionati di attività outdoor, la Cascata delle Marmore è il contesto ideale per la pratica di sport anche estremi: dal rafting al soft rafting, dal torrentismo all’hydrospeed, dal kayak al rilassante River walking, discesa guidata adatta a chiunque, anche a chi non sa nuotare. Se invece siete affascinati dal mondo sotterraneo, il Parco della Cascata delle Marmore offre la possibilità di visitare alcune grotte e forme carsiche scavate nei millenni dalle acque. Le cavità principali, sia per interesse speleologico, sia per bellezza e la suggestività degli ambienti, sono racchiuse in tre distinti complessi: il primo, costituito dalla Grotta della Morta e dalla Grotta delle Diaclasi; il secondo, costituito dalla Grotta delle Colonne; il terzo, con uno sviluppo di oltre 190 m., costituito dalla Grotta della Condotta, che prende il nome dall’antica condotta che in passato alimentava il sistema di centrali idroelettriche. Alcune grotte è possibile visitarle anche con i bambini. Il sabato e la domenica, su prenotazione, è possibile vivere a 360 gradi il parco attraverso l’esperienza del Cinema 6D. Per ulteriori info e per acquistare i bligletti: https://www.cascatadellemarmore.info/
La città conserva un ricchissimo patrimonio accumulato in tremila anni di storia: dell'epoca romana rimangono il grandioso ponte di Augusto, il ponte Cardona e l'acquedotto della Formina. Narni vanta anche notevoli monumenti del periodo medievale, come la cattedrale di San Giovenale, con portale romanico, coro ligneo e mosaici, le chiese di San Domenico, ex cattedrale cittadina intitolata a Santa Maria Maggiore, e di Santa Maria Inpensole (1175), gioielli dell'architettura romanica narnese. Interessanti anche la chiesa di Sant'Agostino (XV secolo) e la chiesa di San Francesco (XIV secolo). Accanto, nel terziere Fraporta, il palazzo Eroli, sede del Museo della città e del territorio, con gli annessi locali della biblioteca civica. Tra le opere del museo spiccano la pala d'altare con l'Incoronazione della Vergine di Domenico Ghirlandaio e l'Annunciazione di Benozzo Gozzoli, entrambe commissionate dal cardinale Bernardo Eroli. Stupenda la piazza dei Priori, dove, oltre al duecentesco palazzo del Podestà, costituito dall'unione di tre torri abitazione e oggi sede del Comune, si innalza la trecentesca loggia dei Priori che mostra la deliziosa Loggia del banditore. Nella parte più elevata dello sperone su cui si adagia la città, svetta la superba Rocca albornoziana, costruita nella seconda metà del XIV secolo. Oltre che in superficie, la città riserva sorprese emozionanti anche nel sottosuolo con il suggestivo percorso della Narni sotterranea, che si snoda dagli ambienti ipogei del convento di San Domenico: acquedotti, cisterne, cunicoli, cripte e perfino la sala delle torture del Tribunale dell'Inquisizione, con una cella che ancora mostra i graffiti incisi dai prigionieri in attesa di essere condannati. Il sottosuolo di Narni nasconde un mondo scavato nella roccia fin dall'epoca degli etruschi, un paesaggio misterioso e affascinante racchiuso nel cuore della città: entrarvi è come fare un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta di una millenaria città sotterranea. Nei dintorni sono di notevole interesse lo speco francescano di Sant'Urbano, fondato da San Francesco con chiostro del Quattrocento, l'abbazia di San Cassiano, l'ex convento francescano di San Girolamo, la chiesa di Santa Pudenziana in località Visciano, che insieme a quella di San Michele Arcangelo a Schifanoia, rappresenta uno degli edifici romanici più interessanti del territorio narnese.
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Narni
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La città conserva un ricchissimo patrimonio accumulato in tremila anni di storia: dell'epoca romana rimangono il grandioso ponte di Augusto, il ponte Cardona e l'acquedotto della Formina. Narni vanta anche notevoli monumenti del periodo medievale, come la cattedrale di San Giovenale, con portale romanico, coro ligneo e mosaici, le chiese di San Domenico, ex cattedrale cittadina intitolata a Santa Maria Maggiore, e di Santa Maria Inpensole (1175), gioielli dell'architettura romanica narnese. Interessanti anche la chiesa di Sant'Agostino (XV secolo) e la chiesa di San Francesco (XIV secolo). Accanto, nel terziere Fraporta, il palazzo Eroli, sede del Museo della città e del territorio, con gli annessi locali della biblioteca civica. Tra le opere del museo spiccano la pala d'altare con l'Incoronazione della Vergine di Domenico Ghirlandaio e l'Annunciazione di Benozzo Gozzoli, entrambe commissionate dal cardinale Bernardo Eroli. Stupenda la piazza dei Priori, dove, oltre al duecentesco palazzo del Podestà, costituito dall'unione di tre torri abitazione e oggi sede del Comune, si innalza la trecentesca loggia dei Priori che mostra la deliziosa Loggia del banditore. Nella parte più elevata dello sperone su cui si adagia la città, svetta la superba Rocca albornoziana, costruita nella seconda metà del XIV secolo. Oltre che in superficie, la città riserva sorprese emozionanti anche nel sottosuolo con il suggestivo percorso della Narni sotterranea, che si snoda dagli ambienti ipogei del convento di San Domenico: acquedotti, cisterne, cunicoli, cripte e perfino la sala delle torture del Tribunale dell'Inquisizione, con una cella che ancora mostra i graffiti incisi dai prigionieri in attesa di essere condannati. Il sottosuolo di Narni nasconde un mondo scavato nella roccia fin dall'epoca degli etruschi, un paesaggio misterioso e affascinante racchiuso nel cuore della città: entrarvi è come fare un viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta di una millenaria città sotterranea. Nei dintorni sono di notevole interesse lo speco francescano di Sant'Urbano, fondato da San Francesco con chiostro del Quattrocento, l'abbazia di San Cassiano, l'ex convento francescano di San Girolamo, la chiesa di Santa Pudenziana in località Visciano, che insieme a quella di San Michele Arcangelo a Schifanoia, rappresenta uno degli edifici romanici più interessanti del territorio narnese.
Nel cuore verde dell’Umbria, tra i canneti e l’incantevole ninfea bianca, si stende il lago Trasimeno, un vero e proprio paradiso naturale in cui si affollano anatre selvatiche, cormorani, il nibbio, il martin pescatore. A fare da cornice, al di là del declivio pianeggiante, dolci colline con boschi che si alternano a campi di girasole e di mais, vigneti e distese di olivi. Qui l’agricoltura è molto praticata e in maniera tradizionale. Diversi sono i comuni del Trasimeno: alcuni si affacciano direttamente sul lago, altri distano poco ma risentono del fascino e dell’attrattiva di questo specchio d’acqua. Qui una guida completa su cosa vedere e cosa fare: https://www.trasimenoland.com/lago-trasimeno/
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Lago Trasimeno
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Nel cuore verde dell’Umbria, tra i canneti e l’incantevole ninfea bianca, si stende il lago Trasimeno, un vero e proprio paradiso naturale in cui si affollano anatre selvatiche, cormorani, il nibbio, il martin pescatore. A fare da cornice, al di là del declivio pianeggiante, dolci colline con boschi che si alternano a campi di girasole e di mais, vigneti e distese di olivi. Qui l’agricoltura è molto praticata e in maniera tradizionale. Diversi sono i comuni del Trasimeno: alcuni si affacciano direttamente sul lago, altri distano poco ma risentono del fascino e dell’attrattiva di questo specchio d’acqua. Qui una guida completa su cosa vedere e cosa fare: https://www.trasimenoland.com/lago-trasimeno/
Deruta è borgo dell’Umbria, conosciuto in Italia e all’estero per la produzione di ceramiche artistiche. Sorge su una collina che guarda la piana del Tevere a poco più di 15 chilometri da Perugia ed è inserito tra i borghi più belli d’Italia. È un piccolo tesoro di storia, dove scoprire luoghi medievali, botteghe artigiane e le maioliche derutesi.
58 persone del luogo consigliano
Deruta
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Deruta è borgo dell’Umbria, conosciuto in Italia e all’estero per la produzione di ceramiche artistiche. Sorge su una collina che guarda la piana del Tevere a poco più di 15 chilometri da Perugia ed è inserito tra i borghi più belli d’Italia. È un piccolo tesoro di storia, dove scoprire luoghi medievali, botteghe artigiane e le maioliche derutesi.
Arroccata sulla cima di un colle, a sud della Toscana e non lontano da Siena, Montepulciano è una cittadina medievale di rara bellezza che sicuramente merita di essere visitata! Un borgo unico con eleganti palazzi rinascimentali, antiche chiese, splendide piazze e piccoli angoli nascosti. Da Montepulciano, inoltre, si gode di un favoloso e sconfinato panorama sulla Val d'Orcia e la Val di Chiana. Piazza Grande è il cuore di Montepulciano e il palcoscenico degli eventi principali della città, tra cui Il Bravio delle Botti, che si tiene ogni anno ad Agosto, e molto di più. Una passeggiata per le vie di Montepulciano è il modo migliore di scoprire la città e le sue attrazioni e al tempo stesso per ammirare l'incredibile vista della campagna circostante tutta ricoperta da quei favolosi vigneti che producono il famoso Nobile! Il Vino Nobile di Montepulciano, insieme al Chianti e al Brunello di Montalcino, è uno dei 3 vini italiani più famosi del mondo. A Montepulciano si producono la DOCG “Nobile” e le DOC Rosso di Montepulciano, Vin Santo, Chianti Colli Senesi e Bianco Vergine Val di Chiana. Il Nobile è il vino ideale per accompagnare la cucina locale, che offre prodotti e piatti semplici, ma robusti e saporiti.
526 persone del luogo consigliano
Montepulciano
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Arroccata sulla cima di un colle, a sud della Toscana e non lontano da Siena, Montepulciano è una cittadina medievale di rara bellezza che sicuramente merita di essere visitata! Un borgo unico con eleganti palazzi rinascimentali, antiche chiese, splendide piazze e piccoli angoli nascosti. Da Montepulciano, inoltre, si gode di un favoloso e sconfinato panorama sulla Val d'Orcia e la Val di Chiana. Piazza Grande è il cuore di Montepulciano e il palcoscenico degli eventi principali della città, tra cui Il Bravio delle Botti, che si tiene ogni anno ad Agosto, e molto di più. Una passeggiata per le vie di Montepulciano è il modo migliore di scoprire la città e le sue attrazioni e al tempo stesso per ammirare l'incredibile vista della campagna circostante tutta ricoperta da quei favolosi vigneti che producono il famoso Nobile! Il Vino Nobile di Montepulciano, insieme al Chianti e al Brunello di Montalcino, è uno dei 3 vini italiani più famosi del mondo. A Montepulciano si producono la DOCG “Nobile” e le DOC Rosso di Montepulciano, Vin Santo, Chianti Colli Senesi e Bianco Vergine Val di Chiana. Il Nobile è il vino ideale per accompagnare la cucina locale, che offre prodotti e piatti semplici, ma robusti e saporiti.
Al confine con l’Umbria, nella campagna della Valdichiana, c’è l’antichissima città di Chiusi, che ha ricevuto il riconoscimento di Bandiera Arancione del Touring Club. È considerata dalle fonti latine una delle prime e più importanti città etrusche: lo storico latino Servio afferma infatti che fu fondata dall’eroe Cluso, figlio del principe Lidio Tirreno, che secondo Erodoto guidò la migrazione che diede origine al popolo etrusco; l’altra ipotesi, attribuisce la fondazione a Telemaco, il figlio di Ulisse. Cenni storici su Chiusi In epoca etrusca Chiusi divenne una delle principali città della dodecapoli, e nel VI sec. a.C. il centro cominciò a stringere i primi contatti con Roma. Risale proprio alla fine del VI secolo a.C. l’impresa del lucumone chiusino Porsenna, che assediò l’Urbe e probabilmente la conquistò. La ricchezza di Chiusi allora era legata soprattutto alla fertilità del suolo di natura alluvionale e alla strategica posizione della città, posta lungo un’importantissima arteria commerciale: risalendo il Tevere attraverso la Chiana, a quell’epoca navigabile, si arrivava infatti fino al Valdarno. Dopo essere stata occupata dai Goti nel 540 d.C., Chiusi divenne sede di un ducato longobardo, documentato fino al 776. Dall’XI secolo il potere della città rimase saldamente nelle mani del suo vescovo, ma già nel secolo successivo dovette sottostare alle influenze prima orvietane e quindi senesi. In questo periodo avvenne il consolidamento del Comune di Chiusi, seguito all'annessione allo Stato di Siena. Cosa vedere a Chiusi Una volta giunti a Chiusi, vale sicuramente la pena visitare il centro storico, la piazza del Duomo e la sua suggestiva e antichissima Concattedrale di San Secondiano, la cui atmosfera, all’interno, ricorda quella delle più belle basiliche paleocristiane di Roma. Da non perdere il Museo Civico di Chiusi, articolato in tre sedi diverse nel centro storico. La visita inizia dal Palazzo delle Logge, dove è allestita la sezione Il Labirinto di Porsenna che documenta il mito del re etrusco Porsenna, il cui mausoleo sarebbe custodito nel cuore di un labirinto scavato proprio sotto Chiusi, da cui si accede dal Museo della Cattedrale. In realtà il labirinto che si snoda sotto la Piazza e le strade adiacenti al Duomo non è, come vorrebbe la tradizione, la tomba del re etrusco, ma si tratta di un antico acquedotto. Proseguendo la visita della città in direzione di Via Porsenna, l’antico decumano della città, si incontreranno diversi palazzi nobiliari, tra questi Palazzo Baldetti, Palazzo Della Ciaia e la sua caratteristica torre con archi gotici; Palazzo Nardi e Palazzo Turrini-Betti, in stile cinquecentesco. Non resta a questo punto che visitare il Museo archeologico dove sono raccolti i reperti provenienti dagli scavi delle aree archeologiche del territorio. Nei dintorni Le immediate vicinanze di Chiusi, nel cuore della Val di Chiana senese, sono caratterizzate dai luoghi che gli Etruschi riservarono alle loro sepolture, che occupano le colline che fanno da cintura all’attuale centro abitato. Qui, nelle campagne coltivate e nei boschi, nel corso dei secoli e soprattutto nell’Ottocento, furono riportate alla luce oltre un migliaio di tombe, come la Tomba del Leone, la Tomba della Pellegrina e la famosa Tomba della Scimmia. La necropoli si trova a non molta distanza dal Lago di Chiusi, uno specchio d'acqua luminoso perfetto per delle passeggiate, per abbinare le bellezze storiche a quelle naturali.
71 persone del luogo consigliano
Chiusi
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Al confine con l’Umbria, nella campagna della Valdichiana, c’è l’antichissima città di Chiusi, che ha ricevuto il riconoscimento di Bandiera Arancione del Touring Club. È considerata dalle fonti latine una delle prime e più importanti città etrusche: lo storico latino Servio afferma infatti che fu fondata dall’eroe Cluso, figlio del principe Lidio Tirreno, che secondo Erodoto guidò la migrazione che diede origine al popolo etrusco; l’altra ipotesi, attribuisce la fondazione a Telemaco, il figlio di Ulisse. Cenni storici su Chiusi In epoca etrusca Chiusi divenne una delle principali città della dodecapoli, e nel VI sec. a.C. il centro cominciò a stringere i primi contatti con Roma. Risale proprio alla fine del VI secolo a.C. l’impresa del lucumone chiusino Porsenna, che assediò l’Urbe e probabilmente la conquistò. La ricchezza di Chiusi allora era legata soprattutto alla fertilità del suolo di natura alluvionale e alla strategica posizione della città, posta lungo un’importantissima arteria commerciale: risalendo il Tevere attraverso la Chiana, a quell’epoca navigabile, si arrivava infatti fino al Valdarno. Dopo essere stata occupata dai Goti nel 540 d.C., Chiusi divenne sede di un ducato longobardo, documentato fino al 776. Dall’XI secolo il potere della città rimase saldamente nelle mani del suo vescovo, ma già nel secolo successivo dovette sottostare alle influenze prima orvietane e quindi senesi. In questo periodo avvenne il consolidamento del Comune di Chiusi, seguito all'annessione allo Stato di Siena. Cosa vedere a Chiusi Una volta giunti a Chiusi, vale sicuramente la pena visitare il centro storico, la piazza del Duomo e la sua suggestiva e antichissima Concattedrale di San Secondiano, la cui atmosfera, all’interno, ricorda quella delle più belle basiliche paleocristiane di Roma. Da non perdere il Museo Civico di Chiusi, articolato in tre sedi diverse nel centro storico. La visita inizia dal Palazzo delle Logge, dove è allestita la sezione Il Labirinto di Porsenna che documenta il mito del re etrusco Porsenna, il cui mausoleo sarebbe custodito nel cuore di un labirinto scavato proprio sotto Chiusi, da cui si accede dal Museo della Cattedrale. In realtà il labirinto che si snoda sotto la Piazza e le strade adiacenti al Duomo non è, come vorrebbe la tradizione, la tomba del re etrusco, ma si tratta di un antico acquedotto. Proseguendo la visita della città in direzione di Via Porsenna, l’antico decumano della città, si incontreranno diversi palazzi nobiliari, tra questi Palazzo Baldetti, Palazzo Della Ciaia e la sua caratteristica torre con archi gotici; Palazzo Nardi e Palazzo Turrini-Betti, in stile cinquecentesco. Non resta a questo punto che visitare il Museo archeologico dove sono raccolti i reperti provenienti dagli scavi delle aree archeologiche del territorio. Nei dintorni Le immediate vicinanze di Chiusi, nel cuore della Val di Chiana senese, sono caratterizzate dai luoghi che gli Etruschi riservarono alle loro sepolture, che occupano le colline che fanno da cintura all’attuale centro abitato. Qui, nelle campagne coltivate e nei boschi, nel corso dei secoli e soprattutto nell’Ottocento, furono riportate alla luce oltre un migliaio di tombe, come la Tomba del Leone, la Tomba della Pellegrina e la famosa Tomba della Scimmia. La necropoli si trova a non molta distanza dal Lago di Chiusi, uno specchio d'acqua luminoso perfetto per delle passeggiate, per abbinare le bellezze storiche a quelle naturali.

Gite al mare

Antica colonia romana, Fano è una città ricca di storia e cultura, ma anche un’apprezzata località di mare con spiagge e servizi premiati dalla Bandiera Blu. Fano dista 1.15h minuti di auto dall'appartamento, se avete un cane qui di seguito le spiagge attrezzate Dog Friendly: https://www.animalido.it/ http://www.islamorada.it/
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Fano
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Antica colonia romana, Fano è una città ricca di storia e cultura, ma anche un’apprezzata località di mare con spiagge e servizi premiati dalla Bandiera Blu. Fano dista 1.15h minuti di auto dall'appartamento, se avete un cane qui di seguito le spiagge attrezzate Dog Friendly: https://www.animalido.it/ http://www.islamorada.it/
Senigallia è una pianeggiante città sul mare, circondata da verdi colline, con un meraviglioso centro di impostazione urbanistica romana. Apprezzata per la sua “spiaggia di velluto”, è una storica località per le vacanze estive con i suoi 14 chilometri di finissima sabbia dorata. Una città dove rilassarsi lungomare, divertirsi nei numerosi locali, e ammirare le bellezze storiche del centro. Senigallia dista 1.20h di auto dall'appartamento, se avete un cane, qui di seguito le spiagge attrezzate Dog Friendly: http://www.baiacanaria.it/ http://www.scoobydoobeach.it/
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Senigallia
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Senigallia è una pianeggiante città sul mare, circondata da verdi colline, con un meraviglioso centro di impostazione urbanistica romana. Apprezzata per la sua “spiaggia di velluto”, è una storica località per le vacanze estive con i suoi 14 chilometri di finissima sabbia dorata. Una città dove rilassarsi lungomare, divertirsi nei numerosi locali, e ammirare le bellezze storiche del centro. Senigallia dista 1.20h di auto dall'appartamento, se avete un cane, qui di seguito le spiagge attrezzate Dog Friendly: http://www.baiacanaria.it/ http://www.scoobydoobeach.it/