Il Piccolo Viaggiatore consiglia...

Tommaso
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Informazioni sulla città/località

È un noto centro per la produzione degli agrumi del Gargano fin dal Medioevo. Tra questi, le arance del Gargano e i limoni Femminello, riconosciuti oggi come prodotti IGP. Apprezzata località balneare, per la qualità delle sue acque di balneazione è stata più volte insignita della Bandiera Blu (l'ultima nel 2022) dalla Foundation for Environmental Education. Nel 2010 ha ottenuto tre "vele" nell'ambito della campagna della Goletta Verde di Legambiente.
16 persone del luogo consigliano
Rodi Garganico
16 persone del luogo consigliano
È un noto centro per la produzione degli agrumi del Gargano fin dal Medioevo. Tra questi, le arance del Gargano e i limoni Femminello, riconosciuti oggi come prodotti IGP. Apprezzata località balneare, per la qualità delle sue acque di balneazione è stata più volte insignita della Bandiera Blu (l'ultima nel 2022) dalla Foundation for Environmental Education. Nel 2010 ha ottenuto tre "vele" nell'ambito della campagna della Goletta Verde di Legambiente.
Il territorio comunale presenta un'escursione altimetrica accentuata (da 0 a 782 m s.l.m.), dalle alture submontane della Foresta Umbra, alle spiagge di San Menaio e Calenella. Il paesaggio nell'interno è tipico del bosco di faggi e di abeti, lungo la costa sono presenti foreste di pini d'Aleppo (Pineta Marzini). Diffusi uliveti secolari e agrumaie mediante terrazzamenti sulla costa. La geologia è carsica con numerose grotte anche marine. Vico del Gargano costituisce il cuore del Parco nazionale del Gargano comprendendo nel suo territorio la maggior parte della Foresta Umbra.
34 persone del luogo consigliano
Vico del Gargano
34 persone del luogo consigliano
Il territorio comunale presenta un'escursione altimetrica accentuata (da 0 a 782 m s.l.m.), dalle alture submontane della Foresta Umbra, alle spiagge di San Menaio e Calenella. Il paesaggio nell'interno è tipico del bosco di faggi e di abeti, lungo la costa sono presenti foreste di pini d'Aleppo (Pineta Marzini). Diffusi uliveti secolari e agrumaie mediante terrazzamenti sulla costa. La geologia è carsica con numerose grotte anche marine. Vico del Gargano costituisce il cuore del Parco nazionale del Gargano comprendendo nel suo territorio la maggior parte della Foresta Umbra.
Località balneare famosa sin dai primi anni Sessanta del Novecento grazie anche alla realizzazione di importanti strutture ricettive, alcune anche di importanza architettonica, firmate da importanti architetti. Ma è famosa per le sue spiagge e per la qualità delle sue acque di balneazione è stata più volte premiata della Bandiera Blu dalla Foundation for Environmental Education. Una peculiarità del luogo, nel periodo del solstizio d'estate, è la veduta del sorgere del sole e del suo tramonto nelle acque del mare Adriatico; inoltre, nelle giornate in cui il cielo è particolarmente terso, si possono intravedere alcune isole della Croazia e le vette più alte della Maiella.
55 persone del luogo consigliano
Peschici
55 persone del luogo consigliano
Località balneare famosa sin dai primi anni Sessanta del Novecento grazie anche alla realizzazione di importanti strutture ricettive, alcune anche di importanza architettonica, firmate da importanti architetti. Ma è famosa per le sue spiagge e per la qualità delle sue acque di balneazione è stata più volte premiata della Bandiera Blu dalla Foundation for Environmental Education. Una peculiarità del luogo, nel periodo del solstizio d'estate, è la veduta del sorgere del sole e del suo tramonto nelle acque del mare Adriatico; inoltre, nelle giornate in cui il cielo è particolarmente terso, si possono intravedere alcune isole della Croazia e le vette più alte della Maiella.
Famosa stazione balneare, per la qualità delle sue acque di balneazione è stata più volte insignita della bandiera blu dalla Foundation for Environmental Education; fa parte del parco nazionale del Gargano.
92 persone del luogo consigliano
Vieste
92 persone del luogo consigliano
Famosa stazione balneare, per la qualità delle sue acque di balneazione è stata più volte insignita della bandiera blu dalla Foundation for Environmental Education; fa parte del parco nazionale del Gargano.
Noto per ospitare le spoglie di Padre Pio, frate cappuccino vissuto a lungo nella città,
77 persone del luogo consigliano
San Giovanni Rotondo
77 persone del luogo consigliano
Noto per ospitare le spoglie di Padre Pio, frate cappuccino vissuto a lungo nella città,
Le isole Trèmiti (o Diomedèe) sono un arcipelago del mare Adriatico, a 22 km a nord del promontorio del Gargano (costa pugliese) e 45 km a est da Termoli (costa molisana). Amministrativamente, l'arcipelago costituisce il comune sparso di Isole Tremiti di 440 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il capoluogo è San Nicola, sull'omonima isola. Il comune fa parte del parco nazionale del Gargano. Dal 1989 una porzione del suo territorio costituisce la riserva naturale marina Isole Tremiti.
28 persone del luogo consigliano
San Nicola di Tremiti
28 persone del luogo consigliano
Le isole Trèmiti (o Diomedèe) sono un arcipelago del mare Adriatico, a 22 km a nord del promontorio del Gargano (costa pugliese) e 45 km a est da Termoli (costa molisana). Amministrativamente, l'arcipelago costituisce il comune sparso di Isole Tremiti di 440 abitanti della provincia di Foggia in Puglia. Il capoluogo è San Nicola, sull'omonima isola. Il comune fa parte del parco nazionale del Gargano. Dal 1989 una porzione del suo territorio costituisce la riserva naturale marina Isole Tremiti.
Fa parte del Parco Nazionale del Gargano e della Comunità Montana del Gargano. Patria di Pietro Giannone e di Cesare Turco, è nota insieme a Rodi Garganico e Vico del Gargano per la produzione degli agrumi del Gargano (Arance del Gargano e Limoni Femminiello, entrambi DOP).
Ischitella
Fa parte del Parco Nazionale del Gargano e della Comunità Montana del Gargano. Patria di Pietro Giannone e di Cesare Turco, è nota insieme a Rodi Garganico e Vico del Gargano per la produzione degli agrumi del Gargano (Arance del Gargano e Limoni Femminiello, entrambi DOP).
Famoso per il santuario di San Michele Arcangelo (patrimonio dell'umanità UNESCO), meta dei pellegrinaggi dei fedeli cristiani dal VI secolo.
103 persone del luogo consigliano
Monte Sant'Angelo
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Famoso per il santuario di San Michele Arcangelo (patrimonio dell'umanità UNESCO), meta dei pellegrinaggi dei fedeli cristiani dal VI secolo.

Visite turistiche

La riserva naturale Foresta Umbra è un'area naturale protetta posta all'interno del Parco nazionale del Gargano. Si estende nella zona centro-orientale del Gargano, a circa 800 metri di altitudine. Il nome "umbra", deriva dal latino: cupa, ombrosa, come allora, e come in parte oggi, appare. Dal 7 luglio 2017 le sue faggete vetuste sono entrate a far parte del patrimonio UNESCO.
94 persone del luogo consigliano
Foresta Umbra
94 persone del luogo consigliano
La riserva naturale Foresta Umbra è un'area naturale protetta posta all'interno del Parco nazionale del Gargano. Si estende nella zona centro-orientale del Gargano, a circa 800 metri di altitudine. Il nome "umbra", deriva dal latino: cupa, ombrosa, come allora, e come in parte oggi, appare. Dal 7 luglio 2017 le sue faggete vetuste sono entrate a far parte del patrimonio UNESCO.
Desirèe Noleggio gommoni Vieste, rent boat, grotte marine, Isole Tremiti
Via Venezia
AQUARIUS Isole Tremiti - Escursioni/tour in barca
Il lago di Varano è un lago pugliese appartenente per intero alla provincia di Foggia diviso tra i comuni di Cagnano Varano, Carpino ed Ischitella. Con una superficie di circa 60,5 km² risulta essere il maggiore lago costiero italiano, oltre ad essere il settimo lago della penisola e il più grande dell'Italia meridionale.
13 persone del luogo consigliano
Lago di Varano
13 persone del luogo consigliano
Il lago di Varano è un lago pugliese appartenente per intero alla provincia di Foggia diviso tra i comuni di Cagnano Varano, Carpino ed Ischitella. Con una superficie di circa 60,5 km² risulta essere il maggiore lago costiero italiano, oltre ad essere il settimo lago della penisola e il più grande dell'Italia meridionale.
Il lago di Lesina (in Latino: Lacus Pantanus) è un bacino lacustre salmastro situato a nord della Puglia, tra il Tavoliere delle Puglie e il promontorio del Gargano. Lungo circa 22 km e largo mediamente 2,4 km, ha una superficie pari a 51,4 km². È il 9° lago italiano e il secondo dell'Italia meridionale.
12 persone del luogo consigliano
Lake Lesina
12 persone del luogo consigliano
Il lago di Lesina (in Latino: Lacus Pantanus) è un bacino lacustre salmastro situato a nord della Puglia, tra il Tavoliere delle Puglie e il promontorio del Gargano. Lungo circa 22 km e largo mediamente 2,4 km, ha una superficie pari a 51,4 km². È il 9° lago italiano e il secondo dell'Italia meridionale.
Il santuario di San Michele Arcangelo si trova a Monte Sant'Angelo, sul Gargano, in provincia di Foggia. Il Santuario è anche noto come Celeste Basilica, in quanto, secondo la tradizione, direttamente consacrato dall'Arcangelo Michele. Ha dignità di basilica minore e fa parte dei maggiori centri di culto dell'Arcangelo dell'intero Occidente insieme alla sacra di San Michele in val di Susa e a Mont-Saint-Michel in Francia. Fa parte del sito seriale "Longobardi in Italia: i luoghi del potere", comprendente sette luoghi densi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell'arte longobarda, iscritto alla Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel giugno 2011.
28 persone del luogo consigliano
Santuario di San Michele Arcangelo
127 Via Reale Basilica
28 persone del luogo consigliano
Il santuario di San Michele Arcangelo si trova a Monte Sant'Angelo, sul Gargano, in provincia di Foggia. Il Santuario è anche noto come Celeste Basilica, in quanto, secondo la tradizione, direttamente consacrato dall'Arcangelo Michele. Ha dignità di basilica minore e fa parte dei maggiori centri di culto dell'Arcangelo dell'intero Occidente insieme alla sacra di San Michele in val di Susa e a Mont-Saint-Michel in Francia. Fa parte del sito seriale "Longobardi in Italia: i luoghi del potere", comprendente sette luoghi densi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell'arte longobarda, iscritto alla Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel giugno 2011.
Ischitella (Foggia) – In una distesa verde pianeggiante che costeggia le sponde del lago di Varano spicca una chiesetta solitaria, quella della SS. Annunziata. Della Chiesa non disponiamo di molte notizie, ma i documenti più antichi risalgono all’inizio del XVI secolo. Agli occhi del visitatore, in questa stagione, si presenta uno scenario particolarmente suggestivo: un’ampia distesa verde puntellata di ulivi, piante e rovi costeggia le sponde del maggiore lago costiero italiano, il Lago di Varano. Nel bel mezzo di questo paesaggio si erge una piccola Chiesa solitaria, dalla facciata semplice e dalle forme lineari, rivestite di un bianco che irradia di luce l’area circostante. In questa contrada, anticamente chiamata “Castrum Bayranum”, la presenza dell’uomo è testimoniata sin dal Paleolitico superiore e attorno alla storia della sua Chiesa si addensano numerose leggende popolari. La più accreditata narra dell’esistenza di una città, Uria, governata dal re Tauro, noto soprattutto per la sua cattiveria. Tutt’oggi, quando il vento soffia increspando la superficie dell’acqua, pare si senta uno strano vocio sofferente associato proprio a questa misteriosa figura. Nella cittadina assediata dalle brutalità che si susseguivano, si distinse positivamente una giovane donna per la sua dedizione alla preghiera e al lavoro. Una mattina Nunzia (era questo il suo nome) si svegliò avvolta da un improvviso silenzio: le acque del Lago, durante la notte, avevano sommerso l’intera città. A salvarsi fu solo la Chiesetta, come segno di buon auspicio e di possibile rinascita. Un’epigrafe del 1509 testimonia l’esistenza di questo tempio in miniatura, la cui preziosità è racchiusa nella presenza, al suo interno, di un miracoloso Crocifisso ligneo. Quest’ultimo si pensa sia stato ritrovato dai pescatori sulle rive del Lago, proprio dove sorge l’antica Chiesa. Un’altra ipotesi vuole che il Crocifisso sia stato nascosto in una grotta da parte dei Saraceni, che durante le frequenti scorrerie non riuscirono a portarlo via. Il 23 aprile 1717 divenne una data memorabile per le comunità della zona. Una lunga siccità colpì il territorio compromettendone i raccolti e diffondendo il terrore tra le famiglie del posto, preoccupate per l’eventuale mancanza di cibo. Si decise, a causa della triste calamità, di portare in processione il Crocifisso fino al Paese (Ischitella), nella speranza che il Signore potesse provvedere alla disgrazia. Al ritorno dal faticoso cammino cominciarono inaspettatamente a scendere dal cielo delle gocce di pioggia che rinvigorirono i raccolti, facendo rifiorire le speranze. Da quel momento il Crocifisso si trasformò in un delicato oggetto di culto per le comunità locali e il miracolo si ripeté negli anni successivi tanto che divenne consuetudine scegliere, il 23 aprile di ogni anno, di ripetere il fortunoso rituale. Quando un raggio di sole penetrava dalla porta principale della Chiesa per poi raggiungere l’altare la processione prendeva avvio. Si partiva per poi tornare, dopo innumerevoli passi, al sorgere del sole con una sola speranza: quella di trovare la pioggia. Il fascino della vicenda del Crocifisso ha scatenato la fantasia dei cittadini, che nel tempo hanno ipotizzato diverse teorie per giustificarne la nascita. Qualcuno afferma che si tratti di un vero ritratto del Salvatore, scolpito in epoca molto vicina alla sua morte; altri ancora affermano che l’autore potrebbe essere stato San Luca l’evangelista, protettore dei pittori. A lui fu attribuito un racconto popolare in cui Gesù, meravigliato dalla realisticità della prodigiosa opera, apparve pronunciando tali parole : “Luchist, addov’ me vidist, che tant bell mi facist?” (Luca, quando mai mi hai visto per avermi ritratto così bene?). Questo poiché l’Evangelista dichiarò di non aver mai conosciuto Gesù, se non attraverso i documenti. In un luogo intriso di una spiritualità che risveglia la curiosità, suscitando lo stupore di chiunque lo visiti, si tramandano queste storie senza tempo, dense di significati ben più che mistici.
Santuario SS Crocefisso di Varano
Contrada Crocefisso
Ischitella (Foggia) – In una distesa verde pianeggiante che costeggia le sponde del lago di Varano spicca una chiesetta solitaria, quella della SS. Annunziata. Della Chiesa non disponiamo di molte notizie, ma i documenti più antichi risalgono all’inizio del XVI secolo. Agli occhi del visitatore, in questa stagione, si presenta uno scenario particolarmente suggestivo: un’ampia distesa verde puntellata di ulivi, piante e rovi costeggia le sponde del maggiore lago costiero italiano, il Lago di Varano. Nel bel mezzo di questo paesaggio si erge una piccola Chiesa solitaria, dalla facciata semplice e dalle forme lineari, rivestite di un bianco che irradia di luce l’area circostante. In questa contrada, anticamente chiamata “Castrum Bayranum”, la presenza dell’uomo è testimoniata sin dal Paleolitico superiore e attorno alla storia della sua Chiesa si addensano numerose leggende popolari. La più accreditata narra dell’esistenza di una città, Uria, governata dal re Tauro, noto soprattutto per la sua cattiveria. Tutt’oggi, quando il vento soffia increspando la superficie dell’acqua, pare si senta uno strano vocio sofferente associato proprio a questa misteriosa figura. Nella cittadina assediata dalle brutalità che si susseguivano, si distinse positivamente una giovane donna per la sua dedizione alla preghiera e al lavoro. Una mattina Nunzia (era questo il suo nome) si svegliò avvolta da un improvviso silenzio: le acque del Lago, durante la notte, avevano sommerso l’intera città. A salvarsi fu solo la Chiesetta, come segno di buon auspicio e di possibile rinascita. Un’epigrafe del 1509 testimonia l’esistenza di questo tempio in miniatura, la cui preziosità è racchiusa nella presenza, al suo interno, di un miracoloso Crocifisso ligneo. Quest’ultimo si pensa sia stato ritrovato dai pescatori sulle rive del Lago, proprio dove sorge l’antica Chiesa. Un’altra ipotesi vuole che il Crocifisso sia stato nascosto in una grotta da parte dei Saraceni, che durante le frequenti scorrerie non riuscirono a portarlo via. Il 23 aprile 1717 divenne una data memorabile per le comunità della zona. Una lunga siccità colpì il territorio compromettendone i raccolti e diffondendo il terrore tra le famiglie del posto, preoccupate per l’eventuale mancanza di cibo. Si decise, a causa della triste calamità, di portare in processione il Crocifisso fino al Paese (Ischitella), nella speranza che il Signore potesse provvedere alla disgrazia. Al ritorno dal faticoso cammino cominciarono inaspettatamente a scendere dal cielo delle gocce di pioggia che rinvigorirono i raccolti, facendo rifiorire le speranze. Da quel momento il Crocifisso si trasformò in un delicato oggetto di culto per le comunità locali e il miracolo si ripeté negli anni successivi tanto che divenne consuetudine scegliere, il 23 aprile di ogni anno, di ripetere il fortunoso rituale. Quando un raggio di sole penetrava dalla porta principale della Chiesa per poi raggiungere l’altare la processione prendeva avvio. Si partiva per poi tornare, dopo innumerevoli passi, al sorgere del sole con una sola speranza: quella di trovare la pioggia. Il fascino della vicenda del Crocifisso ha scatenato la fantasia dei cittadini, che nel tempo hanno ipotizzato diverse teorie per giustificarne la nascita. Qualcuno afferma che si tratti di un vero ritratto del Salvatore, scolpito in epoca molto vicina alla sua morte; altri ancora affermano che l’autore potrebbe essere stato San Luca l’evangelista, protettore dei pittori. A lui fu attribuito un racconto popolare in cui Gesù, meravigliato dalla realisticità della prodigiosa opera, apparve pronunciando tali parole : “Luchist, addov’ me vidist, che tant bell mi facist?” (Luca, quando mai mi hai visto per avermi ritratto così bene?). Questo poiché l’Evangelista dichiarò di non aver mai conosciuto Gesù, se non attraverso i documenti. In un luogo intriso di una spiritualità che risveglia la curiosità, suscitando lo stupore di chiunque lo visiti, si tramandano queste storie senza tempo, dense di significati ben più che mistici.
La Necropoli di Monte Civita è situata sui finchi dell'omonimo monte Civita (476 m slm), in territorio di Ischitella, non lontano dalla masseria Niuzi. Il sito è di grande interesse archeologico e storico, per la presenza di numerosi segni e tracce, che risalgono all'uomo preistorico fino all'alto Medioevo.
Necropoli di Monte Civita
La Necropoli di Monte Civita è situata sui finchi dell'omonimo monte Civita (476 m slm), in territorio di Ischitella, non lontano dalla masseria Niuzi. Il sito è di grande interesse archeologico e storico, per la presenza di numerosi segni e tracce, che risalgono all'uomo preistorico fino all'alto Medioevo.

Offerta gastronomica

Situata a 500 metri dalla Casa Vacanze Il Piccolo Viaggiatore all'ingresso del centro storico.
Pizzeria Pinocchio
9 via Roma
Situata a 500 metri dalla Casa Vacanze Il Piccolo Viaggiatore all'ingresso del centro storico.
Situata a 250 metri dalla Casa Vacanze Il Piccolo Viaggiatore.
Pizzeria Anno Zero
94 Via Umberto I
Situata a 250 metri dalla Casa Vacanze Il Piccolo Viaggiatore.
Enoteca situata a 600 metri dalla Casa Vacanze Il Piccolo Viaggiatore nel centro storico.
Sapor DiVino
23 Via del Conte
Enoteca situata a 600 metri dalla Casa Vacanze Il Piccolo Viaggiatore nel centro storico.
Situata a 200 metri dalla Casa Vacanze Il Piccolo Viaggiatore nella piazza principale del paese.
Mente Locale Pub Ischitella(FG)GARGANO
12 Corso Cesare Battisti
Situata a 200 metri dalla Casa Vacanze Il Piccolo Viaggiatore nella piazza principale del paese.
Il Giardino Ristorante Pizzeria
contrada scopparone
Le Due Ancore
2 Via la Spezia
Ristorante Alpheus
11 Via Altomare
Rosmarino Pizza & More
Via Scalo Marittimo
Bella Rodi
49 Via Scalo Marittimo
RADICI, ristorante enoteca garganica
6 Via Michele Cilenti
Osteria Da Miki Il Federiciano
10 Via Chiesa Madre